Franceschini: cinema e teatri aperti dal 27 marzo.

Se ci sei batti un colpo dicono i medium durante le sedute spiritiche. Il colpo è arrivato.

GP

Dopo tanto silenzio il Ministro ai Beni ed Attività culturali Dario Franceschini, al quale nel governo Draghi è stato sottratto il Turismo che è andato al leghista Massimo Garavaglia, è intervenuto su twitter per far sapere urbi et orbi che dal 27 marzo ci saranno le condizioni per riaprire cinema e teatri.

Quando scriviamo “dopo tanto silenzio”, non ci riferiamo ad un silenzio su tutta la linea, ma ad un drastico tacere, mantenuto su cinema e teatri di cui Franceschini ha la responsabilità in questo Paese.

Nel twitte scrive testualmente: “Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end”.

Riassumendo il Cts ipotizza una possibile riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, da qui ad un mese, e solo nelle zone gialle. Ciò che il twitte non aggiunge e che l’apertura sarà concessa fino alle 22,00.

Perchè viene da chiedersi il 27 marzo? Vero che Franceschini che parla, o meglio scrive di cinema e teatro sembra opera di un o una bravissima medium. Finora il suo silenzio in materia è stato infatti semplicemente mortale. Ma come mai da qui ad un mese ed un giorno e non prima o dopo? Il Divino Otelma ha preconizzato che dal 27 marzo da Cinema e Teatri il Covid sarà stato definitivamente espulso?

Purtroppo è l’ennesima operazione d’immagine del Signor Ministro, che quanto a scelte di icone lascia davvero molto a desiderare. Chiara Ferragni, che sostituisce con la sua bella e snella figuretta la “Venere” di Botticelli, è la massima espressione del  kitsch.

Per chi se la fosse persa

Il 27 marzo è la giornata mondiale del Teatro. Franceschini, che non è stato di certo muto nel suo ruolo di capo delegazione del Pd nel governo Conte, ma che sulla chiusura di cinema e teatri non aveva proferito parola nè si era attivato per i ristori alle categorie rappresentate, che figura ci farà in Europa a confronto con le iniziative dei suoi colleghi d’oltralpe?

Se forse non c’è stata la medium e nemmeno il divino Otelma in questa vicenda, è scontato invece che Franceschini sia convinto che il teatro (e lo stesso cinema) posseggano la bacchetta magica. Ridotto alla più nera miseria, privo di certezze e di mezzi riaprirà per incanto e sarà competitivo con i partner del mondo. Ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate, se non ci fosse da piangere a dirotto.

E’ vero che in teatro si rappresenta un balletto come lo Schiaccianoci in cui Drosselmayer con la bacchetta magica piega al suo volere i personaggi della storia, ma Signor Ministro è solo una favola danzata. La realtà è fatta di quotidianità, di mezzi a disposizione. “Lazzaro, alzati e cammina” lo potè dire al defunto Gesù di Nazaret, capace di miracoli.

Non è un caso che Massimo Romeo Piparo, presidente dell’ ATIP  Associazione Teatri Italiani Privati  abbia risposto “evidenziando l’impossibilità per il settore privato dello spettacolo dal vivo di ipotizzare una riapertura delle sale nei prossimi 30 giorni senza la certezza di un sostegno economico e operativo”.

Non è che il Teatro ce l’abbia con il Signor Ministro perchè lo ha visto fino ad oggi “in tutt’altre faccende affaccendato a questa roba morto e sotterrato”, cioè del tutto assente mentre gente che amava ed ama il teatro più della propria stessa vita ha dovuto chiudere, gettare la spugna e dedicarsi ad altro, è che non c’è più quella miriade di piccole e grandi iniziative che ci rendevano al mondo più unici che rari.

E sono morti professionalmente in tanti senza neanche sentire una parola di conforto o di speranza da chi aveva il dovere morale e giuridico di pronunziarle ogni santo giorno che è trascorso in questo sciagurato Paese, affetto sì da pandemia prima degli altri, ma afflitto anche da totale insensibilità e senso del dovere.

Buona giornata mondiale del Teatro. si prepari alla passerella.

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