Peperoncino con gli occhi a mandorla?
Il foto metodo di essiccazione del peperoncino in Cina, molto discutibile…….e grossolano. Maria Catalano Fiore difende i nostri prodotti cominciando da aglio e peperoncino.
Maria Catalano Fiore
Siamo sempre in pandemia, in crisi monetaria, chi più e chi meno, in questo anno abbiamo rivoluzionato tutte le nostre abitudini, ed i nostri consumi anche alimentari.
Stando a casa mangiamo più pasta, più economica, e mangiamo anche più peperoncino convinti che tenga lontano il virus, e lo stesso vale per l’aglio. Così il nostro piatto di spaghetti o pennette diventa non solo appetitoso, ma anche antivirale.
Il Ministero della salute ha diffuso un comunicato. Testualmente:” I peperoncini piccanti nel cibo, anche se molto saporiti, non possono prevenire o curare il Covid 19. Anche l’aglio ha molte proprietà antimicrobiche, ma non presenta azione preventiva”. Magari tiene lontano chi ci succhia il sangue, ma……
Scorrendo vari giornali ed agenzie stampa, come al solito al mattino, mi ha incuriosito proprio questo l’incremento eccessivo di uso del peperoncino. E sapete da dove lo importiamo principalmente? Proprio dalla Cina!
Ma i problemi sono due e gravi: concorrenza sleale, come al solito, e totale mancanza di controllo e di igiene.
Ora vi mostro una sequenza di foto molto esplicative sulla coltivazione del nostro peperoncino e poi…….il cinese.
Noi li possiamo acquistare freschi, già a “nzerta o collana” da tenere in casa all’uso. Oppure…..
Tutto sembra abbastanza semplice: raccogliere i peperoncini maturi, farne collane e metterli ad essiccare al sole. Questo sistema centenario, da quando i conquistadores spagnoli li portarono dal nuovo mondo appare normale.
Invece no! Come spiega il Presidente dell'”Accademia del Peperonicino” che ha sede a Diamante, ovviamente in Calabria, Enzo Monaco “La nostra qualità è altissima, ma siamo schiacciati dalla concorrenza orientale”, ma perché succede?
In Cina raccolgono peperoncino, coltivato in serra, tutto l’anno, fanno uso di anticrittogamici ed altro, poi ……
Una volta raccolti li spargono su una vasta superficie in cemento e li lasciano li, in balia anche di animali ed eventuali escrementi; ogni tanto li rivoltano con una pala, passeggiandoci su. Un metodo discutibile, a dir poco “Grossolano”. Dopo un po’di giorni, con quelle pale buttano tutto nei trituratori nei quali viene tutto triturato, picciolo, sementi, foglie, radici e tutto ciò che c’è sullo spiazzo, polvere e insetti compresi per non dire altro…
Noi questo prodotto lo acquistiamo in bustine o boccette di vetro nei nostri supermercati, e ovviamente lo mangiamo! Altro che anti-virus questo è un conduttore certo!
Spiegano alla Cia “Se in Italia, da 10 kg di peperoncino fresco si ottiene 1 kg di prodotto essiccato, poi macinato in polvere pura al 100% ovviamente è commerciabile a non meno di 15 euro, l’analogo prodotto cinese ha un costo di soli 3 euro.
Caro nuovo ministro pentastellato Stefano Paduanelli, ne avrai dai gatte da pelare e di prodotti nostrani da difendere che cominciamo dalla cosa più povera e diffusa dello “Spaghetto aglio olio e peperoncino”. E si anche l’aglio non ha sorte migliore. L’aglio cinese ha maggiore richiesta, sia perché la richiesta è maggiore di quanto offrano le nostre produzioni comuni, l’Aglio rosso di Sulmona, il Dop di Voghera, l’Aglione della val di Chiana ecc…, sia per il prezzo assolutamente concorrenziale. Se poi all’interno è marcio…pazienza.
L’Aglio ci dimostra che l’Italia è deficitaria su alcune produzioni e come sia stato facile per spagnoli o marocchini ingaggiare tra loro una durissima battaglia sulla nostra carenza di olio d’oliva dovuta ad una politica pazza e dissennata che facendo finta di niente ha permesso la distruzione di migliaia di alberi di ulivi centenari nel nostro Salento, mettendo in ginocchio famiglie che vivevano di quella produzione.
Ma care amiche/i, come più volte ho ribadito dall’inizio della pandemia in poi: Riscoprite i fornai, il salumiere, il fruttivendolo, e magari qualche piccola produzione d’eccellenza che abbiamo sotto casa ad un ottimo prezzo. Supermercati, Ipermercati sono per di più posti di assembramento che hanno da propinarci, non solo Covid, ma di tutto in offerta imperdibile, ci fanno spendere senza fare, alla fine una spesa sensata e guardando le origini e provenienze e lavorazioni di un prodotto. Cosa che avvertiamo a casa, ma dobbiamo necessariamente portare in tavola.
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