In questo fine settimana nuovo “liberi tutti”.
Follia, ignoranza caprina, non so come meglio definire comportamenti del genere.
GP
D’accordo, siamo tutti stanchi di quelli che potremmo definire “arresti domiciliari sanitari”, che però non sono partoriti dal sadismo di qualche Ministro, ma da misure per contenere un virus che sta mietendo nel Paese quasi 100 mila morti (a ieri 97.507) ed ha messo in ginocchio un’economia che già da prima, oberata da un debito pubblico spaventoso e da una evasione diffusa, non è che fosse florida.
Il fatto che questo fine settimana mantiene ancora in zona gialla regioni e territori da mezzanotte arancione, non significa che in quelle zone la diffusione del virus non stia crescendo. Bisogna essere folli, o più ignoranti di un’asino matricolato, per mettere in cassetta di sicurezza la prudenza e cogliere l’occasione del rinvio alla mezzanotte tra domenica e lunedì dell’entrata in vigore delle norme più restrittive per far baldoria.
Il governo, come ha reso noto recentemente la Ministro Maristella Gelmini, ha inteso rinviare al lunedì l’entrata in vigore delle zone settimanali, posticipandola rispetto al precedente venerdì notte, per dare modo ai commercianti di organizzarsi. Mi sa che il governo Draghi ha fatto una “cazzata”. Ha fatto cioè affidamento sul buon senso e la capacità di auto governo dei cittadini e la risposta sono stati rave party, luoghi della movida super affollati, come pure le vie dello shopping ed i lungomare vari, complice tra l’altro una giornata mite, quasi primaverile.
Così a Milano, con la Regione Lombardia da mezzanotte arancione, musica e danze in Darsena, una sorta di Rav party, documentato da numerose foto e video sui social. Si perché questi imbecilli, per usare un cortese eufemismo, meriterebbero essere apostrofati assai peggio, non solo violano ogni norma di buon senso, ma se ne vantano pure, suscitando emulazione.
D’altro canto nel Paese c’è chi, da dentro le fila del governo, soffia sulla stanchezza e sul malcontento. La lite Zingaretti-Salvini è talmente chiara che meglio non si può chiedere. Nulla di poi tanto strano certe conseguenti reazioni di una parte della popolazione.
In attesa di domani, e dell’entrata in vigore dei nuovi divieti, le forze di polizia hanno alzato il livello di guardia. Controlli incrementati sulle strade della movida e dello shopping, come pure sui lungomari, tornati di colpo affollati di persone.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva raccomandato: “Comportatevi in modo adeguato al difficile momento. Siamo in arancione da lunedì ma avendo un week-end di giallo e bel tempo vi chiedo di tenere un comportamento corretto“. Ma Sala ha dovuto prendere atto della presenza nelle strade di “troppi gruppi, talmente tanti che diventano incontrollabili dalle forze dell’ordine. Detto ciò, oggi rafforzeremo i controlli. Ne ho parlato con il Questore. Ho chiesto un intervento più deciso per questo week-end e così sarà”
Ma a Roma non è andata meglio tanto da richiedere la chiusura temporanea dei quartiere di San Lorenzo e Trastevere, ed a Napoli il lungomare e non solo era un bagno di folla, come se il Covid fosse un’invenzione di sceneggiatori di un film di fantascienza.
Chiudo con i dati del controllo comunicati dal Viminale: “le Forze di polizia hanno verificato 108.416 persone, con 1.041 sanzioni e 10 denunce. Sono stati poi verificati 12.015 tra attività ed esercizi commerciali, con 72 titolari sanzionati e 29 chiusure”.
Sono numeri impressionanti, ma chi come nella nostra redazione quotidianamente è costretto a seguire, per comunicarveli, i dati della diffusione del virus, dei morti che non sono solo un numero, trova assai più impressionanti questi ultimi.
E’ vera la regola di sempre: il bravo ragazzo non fa notizia, il bullo ed il teppistello invece sì. Mutatis mutandis, chi osserva le norme e sta in casa o, uscendo mantiene distanziamento e adotta mezzi di protezione non fa notizia, anche se così facendo protegge non solo se stesso, ma pure tutti coloro con cui dovrà venire in contatto. Fanno notizia quei soggetti che mettono in pericolo se stessi e gli altri e credo che pene più severe non guasterebbero: si tratta di salute pubblica e di prevenire non so quanti morti, e non mi sembra, alla luce di quanto appena accaduto, che ci sia una prevenzione davvero efficace.
Non posso in chiusura sottacere le vergognose minacce ed intimidazioni a cui sono stati sottoposti recentemente eminenti scienziati, solo per aver espresso il loro motivato parere sulla diffusione pandemica. Francamente sono preoccupato: noto, infatti, che sta riprendendo il sopravvento la politica urlata, a discapito di quella ragionata e ragionevole, e per Paese e cittadini non si profila nulla di buono. Le prime sciocchezze le abbiamo appena toccate con mano.
Mi spiace, care lettrici e lettori, aprire la domenica con un articolo così, ma nonostante io sia, come sapete, un’inguaribile ottimista, quello che sto vedendo non mi suggerisce nulla di buono.
Permettetemi, in chiusura, di esprimere un plauso ed un grazie a tutti i cittadini responsabili e prudenti, il cui comportamento tutela anche me e Voi. Grazie di cuore!
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