…..Parlare di Dante

Non è da tutti avere uno zio di nome Dante, non certo il sommo poeta, ma una brava persona.

Maria Catalano Fiore

Tempo fa mi hanno chiesto di scrivere qualcosa di simpatico, dei versi, ecc. sul Sommo Poeta per un progetto, poi spostato a data da destinarsi a causa del Covid…come tante iniziative culturali.

L’organizzatrice voleva qualcosa di spiritoso, certo non declamare alla Benigni, la prima cosa a cui ho pensato……

Mio Zio si Chiamava Dante!

Non sto scherzando e non invento niente, fino a due anni fa, r.i.p. avevo davvero uno zio di nome Dante, era il fratello più piccolo di mio padre. Mio zio non ci faceva caso, a casa lo chiamavano “Dantuccio” perché, appunto, era il piccolo della nidiata Catalano. Era nato nel 1928, ad inizio ventennio e la mia nonna Maria, che aveva partorito 7 figli, tutti vivi e sani aveva anche ricevuto la medaglia, pro manibus, dal Duce, Benito Mussolini, di passaggio in paese, quale “fattrice d’Italia”, una medaglia d’argento con 7 fiocchettini, sempre in argento, uno per ogni figlio, forza lavorativa, dato alla Patria.

Crescendo, Dante, ha poi seguito mio padre a Bari negli anni 50, poiché era la città che offriva delle migliori possibilità lavorative, infatti hanno poi lavorato entrambi, più altre due sorelle, nella stessa Ditta, dal primo giorno sino alla pensione.

Trasferito a Bari, la gente gli faceva notare il suo nome “Dante!”,

“Lei ha un nome importante!” “Ca’ cert!”,

“Lei è una persona importante!” “Come no!”,

però sorridendo faceva un po’ il pavone con questo nome. Quando di presentava, Dante – Dante Catalano. E quando lo chiavano “Signor Dante Catalano” si sentiva quasi più alto.

E la Divina Commedia? Forse l’aveva letta un pochino, ma era “nu’ picch’ mbruglius….”

Comunque Dantuccio era una brava persona, è stato un buon marito e un bravo padre.

Zio Dante e zia Rosa nel giorno del loro matrimonio, nel 1962, con la mia famiglia, io un po’ stanca, forse, avevo fatto da damigella tutto il giorno, e la mia sorellina di neppure tre anni.

Ma come è nata questa idea del nome Dante?

Dai miei nonni Giuseppe e Maria, mio nonno rideva “come potevo chiamare i miei figli Gesù?” “No ai figli, se non puoi lasciare molto in eredità, puoi fare di più: dargli almeno un bel nome!” ed ecco che sono nati Alfredo, mio padre, Filomena Giulia, Elvira, Silvio, Emilia, Jolanda e poi….Dante!

Qualche problemino, all’anagrafe, con il nome Jolanda, non abbastanza italiano, variato con “Violante”. Sull’ultimo nato, Dante, nessuno ha eccepito, e chissà se il Duce sarà stato orgoglioso, sentendo questo nome, o avrà riso. Secondo zio Dante, l’unico problema era non avere un giorno per festeggiare l’onomastico! R.i.p. in pace caro zietto.

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