“Terre Violate”

Giuseppe Surico e il suo racconto editato e in distribuzione, un concretizzarsi del voler diffondre i suoi racconti della sua gente e ambientati nella sua Laterza.

Maria Catalano Fiore

Uscita in libreria, e in distribuzione, già da un paio di settimane la nuova opera letteraria di Giuseppe Surico: “TERRE VIOLATE e mai dimenticate”

Giuseppe Surico lo conosciamo per le sue poesie, parecchi/e di noi lo seguono anche sulla sua pagina Facebook per quello che pubblica giornalmente: 1 pagina scritta di un racconto, foto del suo paese Laterza (Ta), soprattutto scatti in b/n di una Laterza ancora rurale, scatti di gente e di mestieri antichi, storie di vita realmente vissuta….

Bello scatto, libro con sottofondo di Laterza

Ho letto il libro, ho anche letto, in precedenza altre pubblicazioni di poesie e racconti di Giuseppe e …….dovevo arrivare sino in fondo prima di esprimere un parere. Parere, mai giudizio, poiché ogni giudizio è drastico il parere è sempre soggettivo.

Giuseppe Surico presenta fatti, avvenimenti, personaggi in modo scorrevole e piacevole. Sono personaggi comuni, ma assumono una loro importanza inseriti nel loro habitat, nel loro contesto rurale, immersi nei loro usi e tradizioni. E’ una specie di Deja vu, (letteralmente: corsa contro il tempo) per molti. Ci si sente reimmersi in atmosfere e tradizioni che abbiamo vissuto da bambini, un approccio diverso con la natura, una libertà che forse abbiamo perso nelle nostre case urbanizzate e nell’indifferenza per i racconti dei “vecchi”, ma noi abbiamo la tecnologia, la tv, non più il nonno o la nonna affabulatore, “contafatti” che nelle serate invernali ci parlavano della nostra storia, di nonni e altri personaggi che non avevamo direttamente conosciuto, ci raccontavano di vicende paesane, di gente arricchita, di gente emigrata e, spesso, mai più tornata. La nostra piaga atavica: l’emigrazione nel secolo scorso per fame, alla ricerca di un lavoro e di una dignità, attualmente per studio e poi….. ugualmente alla ricerca di un lavoro che ormai manca dappertutto e se c’è presenta sanzioni e paletti.

Giuseppe Surico immerso nella sua Gravina di Laterza

Tutto questo emerge scorrevolmente, e tiene avvinto il lettore sino alla fine, quando, dispiaciuto, lascia il racconto e i vari personaggi. E’ furbo Giuseppe nel far innamorare dei propri personaggi, eppure non scrive da molto, ha cominciato sulle pagine di Facebook nel 2014 quando ha cominciato a parlare della sua infanzia, del suo popolo delle sue esperienze di vita fatte proprio come migrante in Germania e così via….posso solo confermare che è guidato da una grande sensibilità e da un cuore immenso, un personaggio solare e sempre comunicativo, nonostante tutto.

La vita, purtroppo non fa sconti, ma possiamo solo augurare a Giuseppe Surico una ancora lunga e proficua produzione sia di racconti che di poesie.

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