Festa della mamma, ma ancora non si rispettano le donne

Un vero esempio di rispetto per le donne, omofobo, opportunista, chi più ne ha più ne metta….il peggio è che deve questi atteggiamenti a sua moglie l’ormai imprenditrice Chiara Ferragni.

Maria Catalano Fiore

La festa della mamma, della madre che procrea, della donna….

La tradizione di questa festa si perde nella notte dei tempi, in Italia si festeggia la seconda domenica di maggio, in altri paesi contemporaneamente al risveglio della primavera, quando il buio dell’inverno lascia spazio alla luce ed alle prime fioriture, si adornano le case con petali di fiori in onore della dea Cibele. Il mondo cristiano associa la figura materna con quella della Madonna, madre per eccellenza.

In epoca moderna, dal 1870, in America, viene proposta l’istituzione del Mother’s Day for Peace, senza entusiasmo. Ancora si tenta nel 1909, ma è solo dal 1914 che il Presidente americano Wilson decide di renderla una manifestazione pubblica.

Nel nostro paese è solo dal 1957 che diventa una vera festa grazie ad un sacerdote di Assisi, don Otello Migliosi. In epoca fascista si festeggiava la “madre” la vigilia di Natale. Quindi la festa è stata istituzionalizzata.

Senza dubbio è la madre, una donna, il pilastro della famiglia. E’ una donna che la tiene insieme e che partorisce i membri della famiglia, ma questo pare, non le da diritto a rispetto. Le belle parole svaniscono immediatamente al calare della sera. Scusatemi ma è una cruda realtà lo dimostrano i fatti: gli uxoricidi non si fermano, mamme che vengono ammazzate davanti ai loro figli, stupri di donne giustificati come gli insulti.

Da inizio mese, giornalmente, tutti i quotidiani e le riviste, riportano interviste e giudizi su due personaggi: Fedez e Grillo jr. Maschilisti ed omofobi, oltre che profittatori e a volte stupidi, Fedez lo fa di mestiere, Grillo jr. per arroganza. Nessuna femminista ha speso una parola. Io mi ritengo solo una donna, ma alcune affermazioni o filmati messi in rete, sono decisamente volgari. Si processano i cartoni della Disney siamo cresciuti tra Cenerentola e la Bella Addormentata e sognavamo il Principe Azzurro, che poveretto, per un lieve bacio, non era certo uno stupratore, e poi dobbiamo giustificare e quasi osannare chi stupra materialmente, o ci fa il lavaggio del cervello.

Fedez, all’anagrafe Federico Leonardo Lucia, professione Rapper, nato e cresciuto nell’Hinterlad milanese, il 15 ottobre 1989, da genitori emigrati da Castel Lagopesole (Pz) dopo aver interrotto gli studi artistici, ha intrapreso la sua carriera musicale, ma soprattutto ha compreso come usare i social e come monetizzare i suoi sproloqui. Scusatemi, ma se prima lo giustificavo, non mi interessava più di tanto, dopo la performance sul palco del Concertone del 1 maggio…. non posso accettare che tra un brano e l’altro abbia pronunciato frasi che chiedevano la morte di Barbara d’Urso, che la d’Urso non sia esemplare, che cavalchi il gossip, e la cronaca più becera è un dato di fatto, ma la pagano per farlo, la gente è pruriginosa, ma non si augura o si istiga la morte di chi non è di tuo gradimento. Anche sua moglie, Chiara Ferragni, è spesso il quel salotto, si crea pubblicità e visualizzazioni che le producono un sostanzioso ritorno economico. Frasi come “stupro la Moratti mentre mi fa un bo……….., le taglio la gola con il taglierino” sono inaccettabili a chiunque siano rivolte.

Fedez in concerto

Omofofo è dir poco visto quello che ha detto in diretta a Tiziano Ferro: “Ora so che hai mangiato più wustel che crauti” e via discorrendo…” Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, davvero molto triviale.

La Rai prende le distanze, ma è un comportamento ambiguo, si poteva, volendo, anche togliere l’audio e non ascoltare le frasi di incitamento allo stupro di Letizia Moratti, e altre porcherie; insulti a donne della politica. Ma non vale la pena neanche querelarlo equivale a fornirgli il doppio della pubblicità.

Fedez e la sua linea di smalti per unghie

In effetti, quasi conteporaneamente ha lanciato una nuova linea di smalti per unghie, non perde un colpo! Una linea di nuovi smalti “Noon by Fedez. Da sempre appassionato di smalti per unghie, infatti anche a Sanremo ha sfoderato unghie pazzesche, poi la sua linea in collaborazione con la Lyla con ordini incredibili, uno smalto costa, via internet, 17,75 euro, un Kit 68,80, sicuramente più economici dei Brand pubblicizzati da Chiara Ferragni. Il suo video pubblicitario è già un tormentone.

Ha una madre, una moglie ed una figlia, ma….”Pecunia non olet” affermava l’Imperatore romano Vespasiano.

Certo è che il dibattito sulle elucubrazioni di Fedez, ha oscurato i temi del lavoro, mai così seri. La giornata dedicata al lavoro, soprattutto a quello che è in stallo, o che è mancato o che non esiste neppure.

La Pecunia, è non solo, cresce sempre più tra giovani e meno giovani, la voglia di essere filmati per mostrare un atto sessuale, certo “Sono intoccabile, sono figlio di…”, ha dato alla testa a Grillo jr.

Grillo padre furibondo con il pubblico, Jr. tranquillo

Storicamente la difesa delle donne non esiste, le donne sono prede, in tutte le guerre, le donne diventano trofei dei vincitori, schiave. Vige la legge del più forte, però nella cultura greca ed anche in quella pre-cristiana, lo stupro di gruppo era considerato un abominio. La donna può diventare schiava, ma non mercè del gruppo. Erano uomini feroci, ma erano uomini. Un maschio Alfa non è un omuncolo che ha bisogno di una donna già posseduta e immobilizzata da altri.

Nel XX secolo lo stupro diventa una norma di guerra, ferocia di omuncoli che hanno bisogno del gruppo perché da soli non sono capaci. E’ stata la norma delle truppe naziste, norma dell’esercito giapponese, norma delle truppe marocchine in Italia, e dell’Armata Rossa ovunque sia stata. Le dittature uccidono la virilità e generano maschi che hanno bisogno di affermarsi.

La pornografia contribuisce ad uccidere la virilità e spinge a cercare sensazioni forti, oltre il limite, crea quasi, in alcuni casi, una dipendenza con un disprezzo in ascesa per la donna. Mentre in maschio alfa normale tende a proteggere la sua donna, gli altri tendono solo ad accoppiarsi.

Ed ora il caso Grillo jr. e compagni. Predicano che la giovane era consenziente o che voleva essere avvicinata da Ciro Grillo solo per interesse. Comunque è stata ridotta in stato di incoscienza dall’alcool, e sicuramente non aveva firmato nessun contratto per essere ripresa mentre, in stato di incoscienza subisce di tutto.

Difficile che questi giovani siano pronti a diventare veri uomini, considerando che per rivalsa hanno diffuso ogni genere di filmato, mentre scaricano i loro istinti davanti all’umiliazione altrui. Difficile tornare indietro una volta che si ricava piacere e non vergogna mostrando, in rete i propri genitali e il loro uso becero, e poi intervengono gli sproloqui di Grillo Padre e della madre, sua seconda moglie Parvin Tadjk, ex pornostar, di cotanto rampollo, che “Non si doveva toccare!”. Il video rabbioso e senza freni mandato in rete da Beppe Grillo dice tutto. Forse dovrebbero andare a processo con il loro “Gioiello”, ed anche la “femmina Grilla jr.” pare non sia una suorina.

I genitori ed loro rampollo

Hanno preso da tempo le distanze con Beppe Grillo la prima moglie ed i suoi due figli più grandi. Certo è che le prediche tuonanti del guitto Grillo, prestato alla politica, Le su affermazioni contro usi e costumi nazionali, i suoi intenti “Riformisti” si sono sgretolati come un castello di carte. Infatti tutto è venuto a galla perché Ciro e compagni si sono fatti interrogare senza conoscere i dettagli, facendo un clamoroso autogol. Allibiti i genitori della studentessa norvegese, su come si muove la giustizia italiana e di come sia la figlia ad essere insultata, aggiungendo dolore al dolore.

Non ci sono conclusioni in questa vicenda, è chiaro solo che ancora una donna è stata stuprata e che questa violenza viene giustificata con ” Se l’è cercata!”, inammissibile. Se fosse toccato ad una vostra figlia? Anche se le cosiddette “femministe” tacciono, io sono una donna ed una madre, non posso tacere.

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