La riaperture delle scuole agita la maggioranza
Per eliminare la dad e tornare in presenza obbligo vaccinale per docenti e studenti
La redazione
Ogni pretesto è buono nella maggioranza per dividersi, litigare, scambiarsi frasi non proprio complimentose. Questa volta è la riapertura delle scuole che attizza il fuoco. Non è difficile visto che i 40 e più gradi e la siccità sono a disposizione per alimentarlo.
Scherzi a parte ogni volta che si affronta un problema del Paese la maggioranza, che è tale solo sulla carta e sulla spartizione di ministri, dimostra di non avere una, che sia una, visione unitaria di una vicenda.
Saremmo monotoni nel dire ancora una volta che questa maggioranza semplicemente non esiste, ma non ci possiamo esimere dal farlo per la semplice ragione che la mancanza di una visione unitaria e sotto gli occhi di tutti e i protagonisti della politica italiana fanno di tutto per sottolinearlo.
L’Associazione dei presidi incontra il Ministro dell’Istruzione Bianchi. Gli prospetta la necessità, visto che il governo considera l’apertura delle scuole in presenza come una priorità assoluta, di prevedere l’obbligo vaccinale per il personale della scuola e l’adozione del green pass per gli studenti.
Bianchi rimane a corto di argomentazioni, si limita a d indicare che il personale della scuole ha risposto benissimo alla campagna vaccinale e oggi siamo quasi all’85% di vaccinati, ma per gli studenti promette una richiesta di chiarimenti al Cts.
E nella confusione che la politica italiana pratica come prima disciplina si spacca anche la destra. Il governatore ligure Toti è favorevole all’obbligo vaccinale per il personale della scuola. Salvini a proposito del green pass per gli studenti è categorico: “Non scherziamo!”.
Buon senso ed interesse generale sembrano del tutto assenti dal panorama politico del Paese. Intanto si avvicina a gran passi la riforma della giustizia. Sbaglierò ma la vedo navigare in acque agitatissime.
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