Il Maritozzo

Non è espressamente una ricetta solo la storia di un dolce povero, ma buono, un pensiero d’amore che si regalava, e che poi si passava ai propri cari……

Maria Catalano Fiore

Il Maritozzo è una specie di panino dolce che con nomi e tipi diversi e apparecchiato diversamente è comune in tutta Italia. Da Roma in giù è una vera istituzione.

Ma vi siete mai chiesti l’origine del suo nome “Maritozzo”, quasi dispregiativo, ma non lo è.

La parola Maritozzo è una specie di storpiatura del termine “marito”, derivante dall’usanza di regalarlo alla propria promessa sposa il primo venerdì di marzo, praticamente il San Valentino dei romani, nascondendo al suo interno un piccolo omaggio, l’anello, degli orecchini, o un piccolo monile. Anche le ragazze, però si mettevano in mostra preparando i Maritozzi e presentandoli alla vendita, in alcuni cestini rivestiti da un panno ricamato, ancora caldi e fragranti. A volte, nei maritozzi c’erano dei piccoli bigliettini con il nome o una frase.

Certo la cucina romana, con tutte le occupazioni straniere e aggiunte è una tra le più ricche, ma poche sono le cose che veramente la contraddistinguono, una è, appunto, il Maritozzo, una pagnottella dolce che a Roma viene farcita con panna montata.

Già in tempi più remoti esistevano particolarissime pagnottelle preparate con farina, uova, burro, qualche cucchiaio di miele e un pizzico di sale per la lievitazione. Questi dolcetti sempre più apprezzati in epoca romana, successivamente in epoca medioevale diventano molto più usati soprattutto in periodi di quaresima o di penitenza. In tali periodi, le pagnottelle diventavano più piccole e venivano arricchite con pinoli, uva passa e scorzette d’arancio. I Maritozzi rappresentavano una delle pochissime trasgressioni possibili durante i periodi di digiuno.

Maritozzi romani

Dalla seconda metàdell’800 cuochi e massaie cominciano a preparare con una certa frequenza queste pagnottelle apprezzate da grandi e bambini, soprattutto come merenda di metà giornata. Era qualcosa di semplice, ma in grado di garantire un buon apporto energetico a chi studiava o svolgeva lavoro d’ufficio.

Maritozzi da merenda

Attualmente, a Roma e nel suo circondario le pagnottelle sono aperte a metà e farcite con abbondante panna montata.

Nelle Marche o altre zone il Maritozzo può assumere forme diverse, ma sostanzialmente è sempre lo stesso pane dolce.

Maritozzi marchigiani

In Sicilia è ancora preferito il Maritozzo “a Treccia”, farcito con pinoli ed uvetta, spennellato di chiara d’uovo e cosparso di zucchero.

Maritozzo siciliano a treccia

il Maritozzo barese è diverso, di formato medio ma comunque a forma di treccia, poi spennellato di albume d’uovo e spolverato di zucchero semolato

Maritozzo barese

Anche a Bari il Maritozzo è una una treccina semplice che ci ricorda molto la nostra infanzia, quando andando a scuola (ovviamente da sole o con amichette) era d’obbligo passare dal panificio per prendere la merenda. Le mamme dispensavano le famose 50 lire e con quella somma avevamo tre tradizionali opzioni da alternare: rosetta fresca con mortadella ai pistacchi appena tagliata (magari con un velo di provolone o una melanzana sott’olio), la classica ed impareggiabile focaccia calda, oppure il Maritozzo caldo e profumato carico di uvetta. L’uvetta nel Maritozzo è fondamentale, come le scorzette di arancio, ma pochi panifici ormai usano aggiungerle.…. Il Maritozzo è espressamente un prodotto da Panificio, non da Pasticceria, infatti costava (sino a metà anni 70 circa) all’epoca solo 30 lire. Che soddisfazione quelle 20 lire in più in tasca, che tornavano utili per qualche altra cosina da ragazzina.

E non ditemi che l’uvetta non vi piace! assolutamente. Ricordo mia nonna che, in tempo di vendemmia, portava dei grappoli di uva, di tipo moscato o malvasia ad appendere ad un bastone in soffitta. Per tutto l’anno aveva questa uvetta dolcissima da mettere nei dolci e soprattutto a tavola a Natale e a Capodanno insieme alla frutta secca, qualcosa di prezioso, l’uva in inverno come portafortuna per tutto l’anno.

Per favore non ditemi che siete di quelli che tolgono l’uvetta o le scorzette d’arancia o altro dal panettone! Comprate direttamente il Pandoro, ma non compite questo scempio.

I Maritozzi, almeno a Bari, ormai vanno sparendo, e se si trovano non hanno più l’uvetta interna, sono deludenti e ben diversi dai nostri soffici e golosi ricordi. Pazienza….

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