Michetti ne fa una delle sue
Fiano lo attacca duramente per dichiarazioni manifestamente antisemite
La redazione
Emanuele Fiano attacca duramente il candidato del centrodestra a Roma per aver pronunciato “parole antisemite”. Enrico Michetti, candidato a sindaco del centrodestra per Roma, pur esprimendo “massimo rispetto” per le vittime dell’Olocausto, si domandava “perché la stessa pietà e la stessa considerazione” non venisse rivolta, ad esempio “ai morti ammazzati nelle foibe” o “nei campi profughi”. Poi, in un discorso più ampio, azzardava: “Forse perché non possedevano banche, forse perché non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta…”.
Carlo Calenda, che Michetti aveva recentemente sostenuto che lo avrebbe votato, ha affermato che voterà Roberto Gualtieri, che gli è più affine, e che ritiene Michetti “un impreparato prestato alla politica”. Se Michetti non lo avesse tirato per la giacchetta, si sarebbe risparmiato le dichiarazioni di Calenda.
Ed è frutto, certamente, di impreparazione, o se si vuole, di scarsa preparazione la sua sortita antisemita. Tant’è che la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello dichiara: “Le parole di Michetti sono pericolose e nascondono un inquietante pregiudizio”.
Giorgia Meloni cerca di buttarla in casciara, accusando la sinistra di non aver mai voluto fare i conti con la storia, riconoscendo gli errori e gli orrori del comunismo. Dimentica però un piccolo dettaglio: il fascismo ed il ventennio furono fenomeni meramente italiani, ed il partito comunista italiano, asse portante dei partigiani, da sempre ha preso le distanze politicamente dallo stalinismo e dalle forzature sovietiche e dai suoi orrori.
La Meloni, sottolineano alcuni, ogni volta che suoi dirigenti o candidati sono pescati in inequivocabili manifestazioni di fascismo, dimentica che l’apologia di quella ideologia o il tentativo di ricostituzione di quel partito sono reati e, anzichè condannare con fermezza gli autori, si chiede perchè siano attaccati loro soltanto.
Dal Pd si sottolinea che: “Meloni fa finta di non capire: nella sua intervista non c’è alcuna condanna del fascismo né l’intenzione di chiudere con quel mondo che ancora si ispira agli orrori del Ventennio. C’è invece la presunzione di mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo. Come se non conoscesse la storia del nostro Paese e il ruolo dei comunisti italiani per la conquista della libertà e la costruzione della democrazia. Per una che vorrebbe guidare il Paese non solo è ormai tardi ma è ancora davvero troppo poco”.
E l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) rincara la dose: ” Giorgia Meloni afferma che l’Anpi chiede lo scioglimento di Fratelli d’Italia. E’ falso. L’Anpi chiede lo scioglimento di Lealtà e Azione, Forza Nuova e Casapound. Dato che la Meloni folgorata sulla via di Damasco, anzi di Fanpage, nega qualsiasi nostalgia del Ventennio e si erge a baluardo democratico, perché non propone lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste come previsto dalla Costituzione?”.
Meloni e Fiano a parte, resta quantomeno l’inopportunità di certe dichiarazioni e certi ragionamenti. Non crediamo che Michetti ne possa trarre giovamento. Ed alla vigilia del ballottaggio ha fatto un magnifico regalo al suo avversario.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.