16 ottobre 1943 rastrellamento del Ghetto di Roma
Oggi il 78° anniversario di quella tragedia inumana da non dimenticare
La redazione
Non dimenticare perché non possa ripetersi. Le atrocità compiute in Italia dal dominio nazifascista, con buona pace dei negazionisti, non possono essere cancellate dal tempo.
Oggi ricorrono settantotto anni da quel “sabato nero” del 16 ottobre 1943, quando i nazisti, con l’aiuto dei fascisti, rastrellarono gli ebrei a cominciare dal Ghetto di Roma e proseguendo nei quartieri Trastevere, Testaccio, Monteverde e Salario.
Furono rastrellati e portati a Palazzo Salviati, 1259: 689 donne, 363 uomini e 207 bambini, Solo 227 vennero rilasciati perché provenienti da famiglie ‘miste’, ma oltre mille caricati alla stazione Tiburtina su un convoglio con 18 carri bestiame diretti nei campi di sterminio, in prevalenza a Auschwitz-Birkenau.
Per tutti o quasi un viaggio senza ritorno, solo 16 si sono salvati tra i quali una sola donna. Una lapide commemorativa al Tempio Maggiore ricorda quella tragedia inumana che non può e non deve essere dimenticata.
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