Pietro Marino: Diari dell’Arte – Levante

Lo scorso 22 ottobre, presso il rinnovato Teatro del Kursaal Santalucia di Bari Pietro Marino ha celebrato i suoi 90 anni mostrando un libro, la sua ultima creazione artistico/rievocativa.

Maria Catalano Fiore

Ovviamente tutti noi ci siamo associati agli auguri per Pietro Marino, ormai decano dei giornalisti e critici d’arte pugliesi, oltre che ex docente anche in Accademia di Storia dell’Arte.

Il libro ” Diari dell’Arte/Levante Bari 1960-1980, ed. Cangemi, rientra nelle iniziative promosse dall’Accademia di Belle Arti di Bari, in collaborazione con la Regione Puglia, per celebrare i 50 anni dalla fondazione dell’Accademia stessa fortemente voluta da Roberto de Robertis (Gravina in Puglia 1910 – Bari 1978), che dopo essersi laureato all’Accademia di Brera ed aver frequentato il gruppo di Margherita Sarfatti, rientra a Bari. Dopo mostre notevoli e le Quadriennali di Roma, nel 1953 comincia la sua carriera di Docente presso l’Istituto d’Arte che ha contribuito a fondare con i Fratelli Spizzico. Anzi è proprio De Robertis che cede un terreno di proprietà della sua famiglia, benestante, per edificare l’edificio ecc…..

Prosegue la sua carriera e parallelamente riesce far istituire a Bari anche il Liceo Artistico, del quale viene nominato Direttore. Ma non soddisfatto riesce a far creare nell’autunno del 1970 anche l’Accademia delle Belle Arti, operativa 2 anni dopo. Passa alla Direzione dell’Accademia, lasciando la Direzione del Liceo al suo stretto collega Vito Stifano. Della sua ultima mostra Pietro Marino scrive in alcuni passaggi: “Questa pittura che nulla sembra chiedere a se stessa…..Simulacri di un mondo posseduto e amato e che ora sembra recedere a sogno, nostalgia, illusione.”

Visita di Walter Chiari in Accademia con un inappuntabile Roberto de Robertis.

Appare ovvio che Pietro Marino, figlio d’arte, il padre Cesare è un valente pittore e scultore di Mesagne (Br), in tanti anni di attività, in vari settori, e di esperienza, oltre che possibilità di conoscenza diretta con moltissimi artisti e confronto con critici e galleristi, possa parlare con competenza diretta di tanti Artisti.

Biografia di suo padre Cesare

Io pur essendo di una generazione diversa, mi ritengo fortunata di aver conosciuto dei Grandi Artisti come De Robertis, Direttore del Liceo Artistico quando mi sono iscritta, vincitrice di una borsa di studio. Un uomo impeccabile, sempre giacca cravatta e fazzolettino intonato nel taschino, un uomo sempre gentile anche con chi…. Dopo diversi mesi e pagella mi ha convocato in Segreteria: “Figliola, hai buoni voti e bravi docenti, sei un pochino vivace, ma sai scrivere e vedo che l’arte ti interessa (ci ha guidati in gruppo in Pinacoteca per la mostra su Jackson Pollock, curata da Marino, “Oltre L’informale” (1971) dove abbiamo incrociato anche Jannis Kounellis, con il quale, dopo anni, ho approfondito realmente la conoscenza e visitato il suo studio romano) figlia mia l’Arte si sviluppa in vari modi: applicandola, pittura o scultura che sia; insegnandola e trasmettendo il nostro sapere, ma soprattutto Scrivendo d’Arte in ogni sua forma.” Negli anni ho man mano compreso le sue parole, da Artista esperto e quello per cui mi sentivo portata e messo a frutto. Un personaggio che non riuscirò mai a dimenticare, come molti miei docenti, Artisti con la A maiuscola con i quali ho ancora un bel rapporto di amicizia e a volte, recensisco.

E quindi più che normale che Pietro Marino Scriva delle sue esperienze. Quest’opera è stata presentata sotto forma di dialogo tra Christine Farese Sperken, già docente della Cattedra di Arte Contemporanea presso l’Ateneo Barese, autrice di numerosi saggi e pubblicazioni, con vasta conoscenza particolareggiata sull’arte dell’800 e 900 pugliese, nonché del vasto patrimonio artistico in consegna (e purtroppo giacenza) presso la Pinacoteca della città Metropolitana di Bari. “La Galleria che non c’è” (Pietro Marino 1998) ed Oscar Jarussi noto critico cinematografico.

Foto ricordo del Veglionissimo della Stampa, Teatro Piccinni Bari.

Una indubbia e ricca esperienza quella maturata nella lunga e brillante vita di Pietro Marino nato a Bari il 20 ottobre 1931, cominciata attraverso gli studi Classici, poi presso la Fiera del Levante, poi proseguita con la segreteria della “Biennale del Maggio di Bari”, dal 1956 al 1966, poi segretario presso l’ ExpoArte (Fiera internazionale d’arte contemporanea di Bari) nei primi due anni di fondazione 1976-1977. Sempre Giornalista e poi fisso alla “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Pietro Marino con Achille Bonito Oliva

Ha curato grandi mostre collettive, collaborato con altri importanti critici ed ha presentato artisti pugliesi e non di ogni generazione.

Beppe Labianca, r.i.p. e Beppe Silos durante una importante mostra curata da Marino

Autore di saggi per monografie e cataloghi vari. Uno dei più particolari, quello curato per Iginio Iurilli in varie occasioni, come presso la Pinacoteca della città Metropolitana di Bari.

O quella presso il Museo Pino Pascali di Polignano a mare, con la presentazione di un corto metraggio girato da Alessandro Piva ed un ricco catalogo nel 2018.

Un Corto ed una mostra, nonché una serata memorabile tra il mio prof. Iginio Iurilli e il mio amico Raffaele Valletta, grande grafico, r.i.p.

Questa ultima opera di Marino racconta e sintetizza, quindi, vent’anni di arte contemporanea in Puglia. Nella presentazione Marino ha dialogato con Giandomenico Amendola ordinario di Sociologia dell’Università di Firenze, e soprattutto con Christine Farese Sperken la più esperta di arte del 800-900 pugliese con i suoi numerosi saggi e pubblicazioni. L’incontro moderato da Santa Nastro, è stato introdotto dal Presidente dell’Accademia Ennio Triggiani e dal Direttore Giancarlo Chielli.

Marino parte da un personalissimo viaggio all’interno di venti anni fervidi nella storia artistica di Bari. Parte dal 1970, anno di nascita teorico dell’Accademia, attiva poi dal 1972, per andare a ritroso sino ai primi degli anni 60, e quindi tornare man mano sino agli anni 80.

Una avventura che attraversa molteplici storie: le ultime edizioni del “Maggio di Bari”. Una grave perdita per tutta l’arte meridionale e non solo. I primi anni di ExpoArte, la Prima Fiera d’Arte nata in Italia poi, “svenduta” dall’Ente Fiera del Levante, incapace di comprendere e gestire un simile evento a privati con gran lucro.

Le vicende di Pino Pascali, intrecciate con il periodo della sua vita romana, Jannis Kounellis La scuola di Piazza di Spagna e poi la realizzazione della Fondazione Pascali a Polignano a Mare.

Pietro Marino gioca con un’opera di Pino Pascali, foto di Alessandro Piva.

Le nascite di gallerie d’Arte come il “Centro 6” o la “Galleria Bonomo”. Di tutte queste storie Marino fa il cronista e narratore. Spesso ci sono intermezzi autobiografici con ampio corredo delle foto dell’epoca. A Bari sono ben 19 le Gallerie presenti, spesso gestite dagli artisti stessi come il “Fante di Fiori” di Leo Morelli, uno dei primi esponenti del Neorealismo, o la “Vernice” gestita da Antonio Bibbò. Sono anni tumultuosi in tutta la nazione ed anche molto particolari nel cambiamento sociale e culturale della città di Bari: quartieri in espansione, piccola borghesia, ma anche grossi problemi sociali e quartieri dormitorio.

I relatori durante la presentazione del libro

Nel campo dell’arte la città diventa punto di riferimento delle tensioni crescenti, ma come sedi espositive continuano a predominare i grandi centri di Roma, Milano, Venezia, ecc… le grandi mostre…. nelle città considerate “di periferia” appaiono solo progetti avviati ed interrotti.

Le introduzioni di Ennio Triggiani hanno ricordato i percorsi dell’Accademia di Bari proiettata verso la nuova sede dell’ex Caserma Rossani.

Di fatto resta la mancata soluzione di una vera indagine sull’arte pugliese a partire dal 1939 e poi con il Maggio sino al 1966. Repertare e ritrovare le opere acquisite in quel periodo. Opere di notevole valore, di grandi artisti.

La mancanza cronica ormai di vere Gallerie d’Arte nel tessuto cittadino. Poche fanno ciò che possono.

La mancanza di Spazi Espositivi pubblici comunali che, se ci sono, sono concessi in appalto a privati che poi pretendono prezzi scandalosi fittando persino sedie a 15 euro a serata……lasciamo perdere poi la trafila e le conoscenze da smuovere per arrivarci, per poi rinunciare. Come può esporre o decollare un artista in questo ambito?

Forse a queste domande potrebbe rispondere il Prof. Pietro Marino con la sua esperienza.

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