Lega divisa, Salvini irrigidisce la linea politica
Manca poco alla conta tra Giorgetti e Salvini
GP
La spinta di Giorgetti affinchè la Lega rompa con i sovranisti europei e cambi linea politica viene respinta platealmente al mittente da Salvini. Più di qualsiasi parola del segretario nazionale contano le immagini di Salvini che in videoconferenza con Viktor Orban e il premier polacco Mateusz Morawiecki lavora per un gruppo unico delle destre europee.
E’ la risposta di Salvini, che molti hanno letto come uno “schiaffo” al ministro dello sviluppo economico, e mette il “pepe” al Consiglio Federale che sta per tenersi.
Per ora guerra di posizione, frecciate e provocazioni tra i due che, se però interrogati in proposito, negano qualsiasi divisione ed astio; la battaglia campale è rinviata all’assemblea programmatica entro la fine di questo 2021.
E che ci si avvicini ad un ineludibile scontro lo dicono gli attacchi dei salviniani a Giancarlo Giorgetti, “reo” di aver indebolito via Bellerio e, dunque, di essere il principale responsabile della batosta elettorale alle amministrative.
Una tesi francamente risibile. La responsabilità, da che mondo è mondo, in politica ricade sul vertice e sulla dirigenza. Poco manca che la responsabilità venga fatta ricadere sugli elettori, ed una difesa patetica rasenta la farsa grottesca.
Salvini, come tanti, non ama essere attaccato, e quando questo accade reagisce in maniera spesso scomposta ed improduttiva. Nel tentativo di portare acqua al suo mulino chiarisce che la Lega è al governo solo transitoriamente e che finito questo periodo tornerà a guidare il centrodestra. Non è certo il modo migliore per proseguire questa esperienza al governo in cui, essendo la destra in forte minoranza, avrebbe bisogno di convergenze ed alleanze e non certo di contrapposizioni rigide.
Non è estraneo a questa vicenda il fatto che la Lega, da primo partito del Paese nelle intenzioni di voto, sia passato in terza posizione, preceduto da Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Da un lato Salvini deve colmare il distacco sempre crescente con il partito guidato da Giorgia Meloni, che di fatto gli ha strappato la leadership della destra, dall’altro deve fermare all’interno della Lega l’avanzata di chi non condivide le sue posizioni oltranziste su svariati argomenti.
Il fuoco a via Bellerio è stato acceso e non si vedono all’intero pompieri capaci di spegnerlo. L’assemblea programmatica sembra destinata a costituirne l’apice.
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