Tossicodipendente ridotta in schiavitù
I Carabinieri hanno posto fine al turpe commercio
La redazione
Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro soggetti imputati di “induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di persona tossicodipendente” ed ai domiciliari per il quinto imputato di “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”.
L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura del capoluogo pugliese alla luce delle risultanze delle indagini dei Carabinieri.
Tutto nasce da una denuncia di scomparsa presentata ai militari dell’Arma quasi un anno fa dalla madre di una studentessa. Nella denunzia la madre esprimeva la preoccupazione che la figlia fosse stata costretta a prostituirsi da alcuni loschi individui che ultimamente frequentava. La denuncia era stata ritirata dopo una telefonata della ragazza alla madre per tranquillizzarla sulle sue condizioni.
La vicenda non era andata nel dimenticatoio ed a risvegliarla la circostanza che i militari dell’Arma, identificano la ragazza in una autovettura parcheggiata nei pressi della stazione ferroviaria di Bari in compagnia di un giovane. Quest’ultimo riferisce di averla contattata attraverso una piattaforma web e di aver pagato ad un uomo che l’aveva accompagnata all’incontro 120 euro per un’ora e mezza di prestazioni sessuali.
Si è messa in moto la macchina investigativa con pedinamenti, intercettazioni, raccolta di testimonianze. Il quadro emerso è di uno squallore terrificante. Uno degli indagati venticinquenne, con cui la ragazza conviveva, approfittando dei sentimenti che la giovane provava nei suoi confronti, l’avrebbe ridotta in uno stato di autentica schiavitù facendola prostituire nelle province Bari, Bat e Brindisi. Anche lui tossicodipendente, si appropriava di tutti i guadagni, lasciandola addirittura senza mangiare per giorni, ed inducendola a prostituirsi ulteriormente per procurarsi il cibo.
Lo squallido commercio è continuato per mesi anche quando si è scoperto che la ragazza era rimasta incinta. A questo punto l’intervento degli inquirenti che con l’ausilio dei carabinieri hanno scritto la parola fine sulla turpe attività di questi squallidi individui.
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