Cassazione: Borsellino vittima di mafia

Nonostante anomalie e zone d’ombra

La redazione

Fu di matrice mafiosa senza ombra di dubbio l’attentato che costò la vita al giudice Paolo Borrsellino. Lo afferma la Cassazione, che ha confermato le condanne ai boss Madonia e Tutino ed a due falsi “pentiti” che hanno calunniato veri pentiti e persone del tutto estranee ai fatti.

La Cassazione aggiunge, tuttavia, che in quella vicenda si registrano “anomalie”, come il coinvolgimento di uomini del Sisde, e “zone d’ombra” come la sparizione dell’agenda che il magistrato aveva con se al momento dell’attentato mortale.

Il Sisde è Il Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica ed è stato un servizio segreto italiano. Doveva “agire per la difesa dello Stato democratico e delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento contro chiunque vi attenti e contro ogni forma di eversione.

La Cassazione afferma che il processo sulla trattativa Stato-mafia è sostanzialmente neutrale e non incide sulla natura dell’omicidio di Paolo Borsellino nonostante gli “abnormi inquinamenti delle prove” emersi in quest’ultimo processo.

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