Caro bollette, salta l’intesa niente contributo di solidarietà

Bocciata la proposta di Mario Draghi. Governo e maggioranza cominciano a mostrare i propri limiti

La redazione

Non era difficile prevedere che sarebbe accaduto. Una maggioranza priva di qualsivoglia connotazione politica prima o poi avrebbe mostrato tutta la sua debolezza.

L’autorevolezza di Draghi, più recitata come un mantra dai vari leader di partito, che messa in pratica al momento delle scelte e del voto parlamentare, non è stata sufficiente a raggiungere un’intesa sul caro bollette. problema che peraltro incombe sulle tasche degli italiani, dai miliardari agli indigenti, che già faticavano a pagarle con i vecchi oneri.

Durante la cabina di regia Draghi aveva proposto un contributo di solidarietà straordinario da far pagare a chi guadagna più di 75 mila euro per fronteggiare il caro bollette. Favorevoli alla proposta si sono mostrati Pd e Leu. Perplessità sono state avanzate da Lega, Forza Italia, Italia Viva e, parzialmente, dal Movimento 5 Stelle.

Conclusione: non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv.

Qualcuno minimizzerà ma sono le prime avvisaglie di qualcosa destinata a ripetersi in quasi tutti i provvedimenti di bilancio.

Per una volta permettetemi di concordare col Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: “Il tema non è il governo, sono i partiti che di fronte ad una legge di Bilancio, che doveva essere il primo mattone per la costruzione del futuro in previsione anche del Pnrr, si sono concentrati su una decisione di spartizione degli 8 miliardi che nulla ha a che vedere con la crescita, nulla con i giovani”, per i quali la manovra “non ha un aspetto positivo- Vedo di nuovo concentrarsi i partiti su provvedimenti di bandiera e non invece su un quadro complessivo di opportunità del Paese”.

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