Il colloquio tra Biden e Putin

Molto teso, quasi uno scontro sull’Ucraina ha poi visto convergere i due leader sui temi della sicurezza informatica, della stabilità strategica e dell’Iran

La redazione

Il faccia a faccia in video conferenza tra i Joe Biden e Vladimir Putin ha avuto attimi di forte tensione tra le due potenze, ma ha trovato anche momenti di condivisioni e convergenze.

Coloro che avevano costruito da un lato e dall’altro l’agenda della telefonata sono stati in realtà degli ottimi diplomatici e la scaletta ha permesso di chiudere l’incontro in modo positivo, nonostante la forte tensione iniziale.

La videotelefonata su una linea sicura creata ad hoc dai due Paesi, si è avviata con frasi garbate di rito.

Putin ha rotto il ghiaccio: “I miei saluti, signor presidente” e Biden; “Felice di rivederti, l’ultima volta non ci siamo incontrati dal vivo al G20, spero che la prossima sarà di persona”. Il colloquio è poi entrato nel vivo ed è durato circa due ore e mezza.

Biden è arrivato preparato all’incontro. il capo della Casa Bianca ha calato sul tavolo come un poker il sostegno degli alleati europei (Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna) sull’adozione di misure punitive, da usare come deterrente nei confronti dei Russi. Biden ha insistito nel confermare a Putin che gli Usa sanno dei piani russi d’invasione dell’ex repubblica sovietica.

A rendere tesi i rapporti da un lato il  crescente allarme Usa per l’ammassamento di truppe russe al confine ucraino e dall’altro l’irritazione di Mosca per le attività militari della Nato sul fianco orientale.

Biden non ha parlato direttamente di aiuti militari a Kiev, limitandosi a parlare di sanzioni. Stati Uniti e alleati europei, comunque, hanno lavorato per rafforzare l’esercito ucraino dopo lo shock dell’annessione russa della Crimea nel 2014. Mosca sa bene che l’Occidente non ha nessuna intenzione d’inviare truppe, e così le opzioni per esercitare pressione sul Cremlino rimangono parecchio limitate. I media americani affermano che Washington, unitamente ai maggiori alleati europei sta mettendo a punto un pacchetto di sanzioni che andrebbero a colpire gli oligarchi più vicini a Putin, le banche e che prevederebbe anche l’esclusione di Mosca dal circuito Swift per i trasferimenti finanziari su scala globale. Ma Biden conta sul gasdotto Nord Stream 2, nella cui realizzazione è impegnata la Germania: “Se il presidente Putin vuole vedere fluire gas nel Nord Stream 2 non deve invadere l’Ucraina” ha dichiarato alla stampa il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Il gas per l’economia di Mosca è vitale. Minacciare su quel tema è un grosso punto di forza per Putin.

Sull’argomento, prima Putin ha risposto sulla difensiva, ma subito dopo ha attaccato: ” E’ Kiev che vuole distruggere gli accordi di Minsk. Sbagliato, dunque, addossare alla Russia il degrado delle relazioni con l’Occidente”. Ma poi aggiunge: ” La Nato sta facendo pericolosi tentativi di conquistare il territorio ucraino e sta aumentando il suo potenziale militare ai nostri confini”, chiede poi garanzie che l’Alleanza atlantica non si allarghi a Est, con l’adesione ucraina. Proposta che è stata respinta da tempo.

La video conferenza tra i due leader ha, quindi toccato i temi della sicurezza informatica, della stabilità strategica e dell’Iran Quì la tensione si è sciolta, tanto che sia il Cremlino che la Casa Bianca hanno parlato di “una buona” conversazione.

Alla fine segnali di ottimismo da Mosca dove il direttore del Carnegie Center, Dmitri Trenin, a proposito del colloquio tra i leader ha affermato: “Riconoscere le reciproche preoccupazioni relative alla sicurezza è cruciale. e riattivare un canale sull’Ucraina può aiutare a evitare fraintendimenti e la cooperazione sull’Iran è segno di un’agenda positiva”.

In sintesi certo non proprio rose e fiori, ma neanche solo spine. In fondo la diplomazia, da che mondo è mondo, è fatta di piccoli passi, purché positivi.

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