Ravanusa come Beirut
Esplode tubo del metanodotto. Crolla una palazzina distrutte altre due, Si scava tra le macerie.
Gianvito Pugliese
Buona Domenica, anzitutto, ai nostri lettori. Il giornale di questa domenica si apre purtroppo con una tragica notizia che ha monopolizzato l’attenzione di tutti i media del Paese.
Ravanusa, un ridente Paese in provincia di Agrigento di poco meno di undicimila abitanti, ieri sera, verso l’ora di cena, è stato scosso da un tremendo boato.
Pochi attimi ed una palazzina di quattro piani è crollata. Poi altri crolli di parti di edifici adiacenti almeno tre gravemente danneggiati. Danni diffusi.
I primi arrivati sul posto, professionisti dell’emergenza, come gli uomini della protezione civile ed i vigili del fuoco, pur abituati a vederne di tragedie, hanno riferito di uno scenario apocalittico, “Sembra Beirut”, ha dichiarato Salvo Cocina, il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile.
Al momento si ha notizia di due morti e due donne ancora vive, una purtroppo grave, estratte dalle macerie. Si stima che possano esserci almeno una dozzina di dispersi, ma il numero è approssimativo. Il drammatico bilancio vero si potrà fare solo dopo che le macerie saranno tutte rimosse.
Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha lanciato un appello accorato per reperire pale ed escavatori. Si scava febbrilmente anche con le sole mani nella speranza di estrarre da sotto le macerie quanti più vivi possibile.
In un primo momento si era pensato ad una bombola di gas, ma si è poi capito che ad esplodere era stato ben altro; un tubo del metanodotto della cittadina. I tecnici dell’azienda del gas solo da poco sono riusciti a fermare l’afflusso e la dispersione di gas, mettendo in sicurezza la zona.
Da una condotta danneggiata, dal maltempo o da uno smottamento, è cominciato a fuoriuscire gas che si è molto probabilmente accumulato in ambienti sotterranei. Ad innescare l’esplosione potrebbe essere stato tutto, si pensa alla partenza di un ascensore della palazzina.
Un pensiero accorato ed affranto va alle povere vittime di questa immane ed imprevedibile tragedia. Tra loro ci sono diversi bambini ed una infermiera quasi alla fine della gravidanza. Il Paese oggi è con loro. Speriamo di vedere scene, quante più possibile, di estratti vivi.
Le immagini della sciagura fanno venire la pelle d’oca. Per quanto abituati a raccontare, credetemi, scrivere questa pagina è doloroso.
Cercheremo di tenervi aggiornati.
Aggiornamento ore 17: bilancio provvisorio tre morti, sei dispersi ed un centinaio di persone sfollate
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