Giorgia Meloni chiude Atreju e rilancia Berlusconi al Colle
“La pacchia è finita”
La redazione
Giorgia Meloni ha chiuso i lavori di Atreju, che come abbiamo recentemente spiegato, riferendo dell’intervento di Salvini, viene definita da Wikipedia una “Manifestazione“. Più specificamente “Atreju è un incontro giovanile della destra italiana che si svolge ogni anno dal 1998 nel mese di settembre in una zona di Roma. Nata come festa ufficiale dell’organizzazione giovanile Azione Giovani, dal 2009 è stata la festa di Giovane Italia e dal 2014 è organizzato da Gioventù Nazionale”.
La leader di Fratelli d’Italia: “La pacchia è finita: nelle prossime elezioni del Quirinale il centrodestra ha i numeri per essere determinante e noi vogliamo un presidente eletto per fare gli interessi nazionali e non del Pd. Non accetteremo compromessi, vogliamo un patriota”.
Ci siamo chiesti a questo punto se la Meloni non fosse rimasta affascinata da Mel Gibson, che fu l’interprete principale dell’omonimo film storico del 2000 diretto da Roland Emmerich.
Ma ha continuato, chiarendo: “Berlusconi è stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale assolutamente. Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando”.
Avviandosi a concludere: “Sulla vicenda di Draghi: io sto all’opposizione del governo. Quando ho parlato di Draghi al Quirinale, anche se non si sa cosa voglia fare, io ho detto che aprirebbe con maggiore facilità la strada delle elezioni anticipate e noi siamo favorevoli al voto. Ma noi apriremmo comunque il tema, anche con Draghi a Palazzo Chgii, il suo mandato è legato a quello di Mattarella”.
Alla domanda Draghi patriota? Ha risposto concludendo: “Non ho ancora elementi, ci sono dei dossier che per me sono fondamentali per fare questa valutazione: Tim, autostrade, Borsa. Una serie di tematiche che raccontano più delle parole quanta disponibilità ci sia a difendere l’interesse nazionale italiano”.
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