Non è Natale senza Struffoli o Cicirill o Purceddhruzzi

Si ormai sulle nostre tavole ci sono Pandoro o Panettoni, ma non possono mancare i tradizionali dolcetti di Natale, sono tanti, partiamo da questi……

Maria Catalano Fiore

Nonna Camilla

Sono dolci poveri, ma sono i dolci della tradizione mediterranea, chiamati in mille modi Struffoli a Napoli, Ciciridd in Basilicata, Purceddhruzzi nel Salento, Trufoli in Sicilia, ma sono uguali dappertutto, stessa bontà, stessi ingredienti, stesso significato di “Casa”.

Gli Sruffoli, chiamiamoli cosi, sono il dolce più mediterraneo che ci sia, si sono diffusi a Napoli, ma la loro origine è greca.

Greca e provenienti, più che dal mare napoletano, dagli opposti mare Adriatico e Ionio e dunque dalla Magna Grecia, e quindi sono arrivati prima nel Salento!

Il nome Struffolo è senza dubbio derivante dal greco “strongoulos”, arrotondato. E’ quindi uno “strongoulos pristos” cioè tagliato, vale a dire qualcosa di arrotondato e tagliato, in poche parole gli Struffoli.

Due famosi trattati di cucina del 1600, il Latini e il Nascis, citano anche degli “struffoli alla romana”.

In Umbria e Abruzzo si chiamano “Cicerchiata” in Lucania “Ciciridd”, sino a Palermo lo Trufolo rimane imbattuto.

Perché sono così piccoli? Perché devono raccogliere maggior quantità di miele possibile. Sono piccole leccornie tradizionali, tramandati da mamme o da nonne, qualcuno per renderli importanti afferma da una zia monaca. La zia monaca, per quanto riguarda i dolci, è sempre una garanzia.

In effetti tra il 500 ed 700 erano le monache che preparavano questi vassoi di Struffoli per le famiglie nobili che ricambiavano con atti di carità.

Comunque non esiste una ricetta precisa, piuttosto una ricetta guida legata a tradizioni orali.

Ricetta Tradizionale di Nonna Camilla:

Ingredienti: 500 g. di farina di semola, 500 g. di farina 00, un bicchiere (200 ml.) di olio d’oliva a volte aromatizzato con scorze di arance, 4 arance, 250 ml. di liquore all’anice o di vino bianco aromatizzato.

Procedimento: Riscaldate l’olio, quando è caldo metteteci qualche buccia d’arancia e “sfumatelo”. Spremete le arance e impastate il succo con tutti gli altri ingredienti. Lasciate riposare mezz’ora. Fatene dei cordoli (o nel Salento degli gnocchetti) tagliateli a piccoli tocchetti e friggeteli in abbondante olio.

Scaldate il miele in una teglia e quando comincia a fare “schiuma”, adagiate gli Struffoli per far prendere loro più miele possibile

Sistemateli in vassoi, o in pirottini o dove volete e spolverizzateli con confettini colorati.

Gli Struffoli napoletani contengono anche uova, sono più morbidi e decorati con cedro, frutta candita.

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