Procede a gran passi la stretta di Natale
Omicron incombe ed il 23 Mario Draghi presiederà la cabina di regia per fronteggiare con nuove misure la pandemia
La redazione
Dopo tre articoli da sorriso, e forse qualcosetta in più, il gatto-idraulico è già il più gettonato, Antony Fauci ci ha riportato alla quotidianità ad alla difficile convivenza col coinquilino Covid-19.
Solo un assaggio. La notizia della cabina di regia che il 23 dicembre, vigilia delle vigilia di Natale, a palazzo Chigi ci terrà la cabina di regia presieduta dal Presidente del Consiglio in persona e che si occuperà di come fronteggiare con nuove misure l’avanzata di Omicron anche in Italia, non è foriera di buone nuove.
Intendiamoci, nessuno in questa testata pensa che il governo si diverta ad inveire sui poveri cittadini imponendo misure di contenimento non indispensabili ed arbitrarie. Lasciamo che lo dicano politici all’apposizione o in maggioranza, ma con uno dei due piedi, guarda caso il destro, all’opposizione e che tanto incoraggi ed esalti i no vax, che non hanno bisogno di altro per essere degli esaltati. Noi siamo gente seria, se bravi o no, se capaci o meno di fare un buon giornale giorno dopo giorno, è un giudizio che spetta a Voi lettori, ma la patente di “seri” c’è la diamo da soli senza tema di smentite.
Allora, come sta la questione? Perché guardiamo a quella cabina di regia presieduta da Mario Draghi con qualche apprensione? Perché siamo pur sempre essere umani e come tutti abbiamo alle e sulle spalle il Coronavirus da 22 mesi. Quando questo giugno avevamo poco più di trecento contagi giornalieri abbiamo sperato di aver sconfitto l’epidemia in Italia, anche se, solo sconfiggendola in tutto il mondo saremmo finalmente al sicuro. Il mondo globale ha tanti vantaggi, ma la diffusione pandemica è una delle tante contropartite negative. Ora i recenti numeri anche da noi, non sono certo i peggiori in Europa, ma non sono certo esaltanti. Aggiungiamo la certezza che il 23 ci saranno nuove restrizioni e l’allegria per le Sante Festività alle porte, va a farsi benedire.
Intanto è certo che il Governo stia lavorando alla riduzione dei tempi di durata del Green pass a cinque mesi, l’obbligo delle mascherine all’aperto anche in zona bianca e tamponi nei luoghi affollati, come le discoteche.
Ma anche le ipotesi sull’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie come quelle a contatto con il pubblico o, in alternativa, l’estensione del certificato verde in versione rafforzata negli stessi ambiti. Ma potrebbe scattare la corsa contro il tempo per arginare il diffondersi delle mutazioni anche attraverso un potenziamento del tracciamento, che in Italia al di sotto dei minimi fissati in Europa. Ed il ministero potrebbe chiedere un potenziamento del lavoro degli oltre 70 appositi laboratori nelle varie Regioni,.
E’ stato appena pubblicato in Gazzetta ufficiale il Dpcm che indica le modalità per la revoca del Green pass, qualora il possessore del certificato dovesse risultare positivo durante il periodo di validità del documento o in caso di pass falsi. A generare la revoca automatica in caso di positività è la ‘Piattaforma nazionale-Dgc’.
La stessa revoca sarà comunicata anche al Gateway europeo. Sarà poi annullata automaticamente a seguito dell’emissione della certificazione verde di guarigione.
Ed a completare il quadro le misure anti-assembramento di Roma e Firenze con i sensi unici per i pedoni nel centro storico e di tanti altri centri urbani del Paese, sono certamente quantomeno opportune, se non indispensabili, ma non inducono certo all’ottimismo.
“Mala tempora currunt” sembra dirci la cabina di regia dell’antivigilia di Natale. Ma sono solo ipotesi, i dati che prenderà in considerazione sono quelli che saranno elaborati tra domani ed il giorno successivo. Dita incrociate, dunque.
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