Renzi: la maggioranza per il Capo dello Stato sempre diversa da quella parlamentare
Ha, quindi ricordato l’elezione di Sergio Mattarella
Gianvito Pugliese
Matteo Renzi, in una interista rilasciata al quotidiano la Repubblica dichiara: “Nel 2015 scegliemmo Mattarella e non tutta la maggioranza di governo fu d’accordo: alcuni partiti erano scettici o contrari. Oggi possiamo dire che aver individuato Sergio Mattarella è stato un bene per l’Italia. Ma sette anni fa la maggioranza parlamentare fu diversa dalla maggioranza presidenziale: il Quirinale fa sempre storia a sé.”
Aggiunto che: “Io penso che Draghi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica come penso che sia un ottimo premier“, invita i colleghi ad “abbassare i toni” e di rinviare tutto al 10 gennaio. “Inserire Draghi nel calderone dei nomi oggi serve solo a gettare fumogeni. Fino al 24 gennaio lasciamo che Draghi si occupi di terza dose, di Pnrr, di ripresa economica. Poi tutti insieme sceglieremo l’inquilino migliore per il Colle. Parlarne oggi è come discutere dello scudetto ad agosto. Io non partecipo al fantamercato, mi concentro sulle vere priorità”,
Stento a riconoscere Matteo Renzi, nei primi di dicembre incontrò i leader Coraggio Italia. Renzi negò che nell’incontro si fosse parlato di elezioni per il Colle, ma fu smentito dal Senatore Quagliarello, che del gruppo dirigente di Coraggio Italia era l’unico aperto all’alleanza con Italia Viva.
Non può essere stata la freddezza di Luigi Brugnaro e Giovanni Toti, rispettivamente Presidente e Vice di Coraggio Italia, che i due hanno fondato, a far cambiare strategia a Renzi, tanto che da essere il primo ad avviare i contatti già da una ventina di giorni or sono e sostenere la necessità di “una regia per l’elezione del Capo dello Stato, regia di cui il centrodestra è del tutto carente“, ora all’improvviso scavalca addirittura Enrico Letta, che proponeva di cominciare a parlare di Quirinale dai primi di gennaio, una volta approvata la manovra con suo maxi emendamento entro la fine d’anno. Non i primi, ma dal 10 gennaio si cominci a parlare, la proposta di Renzi, e solo dal 24 tutti insieme sceglieranno il migliore.
Che quando parlava di carenza di regia, parlasse di se stesso come regista ci sono pochi dubbi. I pesci non hanno abboccato all’amo del regista? Non hanno accettato di farsi guidare da lui? Più semplicemente non hanno offerto e dato garanzia per spendersi in quella direzione? Tutte ipotesi possibili, ma non si può certo mettere la mano sul fuoco su nessuna delle tre anche perché altro che non sappiamo, né immaginiamo, può essere intervenuto nelle more.
Quale che sia la ragione Renzi ha optato per il temporaneo immobilismo a proposito di Quirinale, e lo confesso non me lo sarei mai aspettato. Giurerei, ancora, che non è nel suo Dna. Cosa bolle in pentola, sinceramente, m’incuriosisce.
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