1960! Grandioso

1960 anno delle Olimpiadi di Roma, anno di rivalsa per tutta la nazione italiana. Manifestazioni che si susseguono con successo.

Maria Catalano Fiore

La città di Bari non è da meno, anzi, la nuova gestione del Comitato Maggio di Bari da parte dell’avv. Francesco Saverio Lonero anche a Torino esporta il prodotto “Corso dei fiori” o, come lo indicavano generalmente, “La Gara dei fiori”. Questa bellissima sfilata che percorreva tutto Corso Vittorio Emanuele ed il lungomare era un vero gioiello di creatività contadina. In alcuni paesi limitrofi, infatti, come Terlizzi, Palo ecc… si erano sviluppate vere e proprie serre. Dal 1960 a tutt’oggi, alcuni floricultori di Terlizzi esportano Tulipani finanche in Olanda! Per non parlare del resto. Questa sfilata veniva offerta alla Vergine Maria. Con il “Fiore di Puglia “, “Flos Apuliae“, i nostri coltivatori vinsero la medaglia d’oro durante l’Esposizione Internazionale di Torino.

Tra le tante manifestazioni del Maggio è rimasta scolpita nel cuore dei baresi il Festival Internazionale delle Bande Militari che si svolgeva all’interno dello Stadio, ma anche in corteo per la città. In quel 1960 erano presenti Bande Neo-zelandesi, Scozzesi, Inglesi, Francesi, Dalmate, Greche, Egiziane, nei loro costumi nazionali. Un pubblico, da sempre sensibile alle Bande musicali che in Puglia avevano un’antica e gloriosa tradizione e che il melodramma l’aveva fatto conoscere alle feste patronali dalle casse armoniche, era semplicemente osannante. Poi le nostre bande della Marina e dei Carabinieri e la Fanfara dei Bersaglieri che tra corse e biciclette invadeva la città. Ero piccola, ma mio nonno ex colonnello dei Bersaglieri, che, per sicurezza mi teneva cavalcioni sulle spalle, scattava ad ogni suono, ero un po’ sballottata, ma molto felice. Nel 1960, con delusione vinse la Banda Militare dell’Egitto, che si presentava con faraonici costumi, intonando la marcia trionfale dell’Aida. Ovazione si, ma anche borbottii: plagio! L’Aida era Italiana.

Festeggiamenti finali ed abbracci fra tutti i componenti delle bande, marinai, bersaglieri e si distinguono i costumi egiziani

E l’Arte? Un po’ in sofferenza .I premi erano diminuiti di numero e il Ramoscello d’oro e le £ 100.000 del 1951, non erano più così appetibili. La sede, in bilico sino all’ultimo momento. fino a quando il Presidente della Fiera del Levante, Nicola Tridente, offri alcuni padiglioni, fece impiantare il parco giostre ed alcuni stand di prodotti tipici baresi, come la Birra Peroni o l’Aida. Il premio venne suddiviso tra Renzo Vespignani ed Ennio Calabria. L’attenzione cominciò a calare, cosi come l’interesse degli artisti. Non essendo più presenti a Bari critici importanti che convogliavano verso le manifestazioni meno provinciali. Nel 1961 venne chiamato in commissione Rodolfo Pallucchini Segretario della Biennale di Venezia, ma i grandi nomi ormai non venìvano più a Bari. Per cosa …essere citati a malapena dal giovane Pietro Marino sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, non si capiva bene chi pubblicizzava chi… Dopo un paio di anni subentra in giuria l’editore Vito Macinagrossa, ma dopo poco tutto sarà nuovamente sconvolto completamente.

Parlare del Maggio di Bari non è assolutamente nostalgia, piuttosto una provocazione ed un invito a rivisitare tutta la sua storie e le occasioni perdute. Il Maggio nacque e visse di impulsi generosi e lungimiranti. Morì, in qualche modo si suicidò, in vista della promessa della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea che doveva anche custodire le opere…..

Di buono diede la spinta all’Expo Arte, con sede nei padiglioni della Fiera del Levante, Prima Fiera di Arte in Italia, ancora prima di Milano, Bologna, Padova ecc…. Ahimè perita anche questa dopo quasi 25 anni.

Nel 1996 proprio in Expo Arte è affidata a Pietro Marino una Mostra/Convegno retrospettiva sul maggio di Bari “La Galleria che non c’è”. un segno verso il futuro, forse, una premonizione, anche, ma soprattutto un quesito su questa galleria e soprattutto su dove siano finite le opere del Premio acquisto…….a domani

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