Addio a Gianni Celati

Purtroppo è morto Gianni Celati tra le voci più rappresentative della letteratura italiana del 900. Aveva 84 anni e ancora tanto da scrivere……

Maria Catalano Fiore

Gianni Celati ha rappresentato in pieno il 900 con modi ironici, a volte taglienti, ma scorrevoli.

Giovanni, detto Gianni, era nato a Sondrio il 10 gennaio 1937 ed è morto a Brighton nella serata di ieri, 3 gennaio 2022. Oltre che scrittore è stato un traduttore, ottimo critico letterario, docente universitario e documentarista.

La sua famiglia d’origine era del delta del Po, suo padre, spesso traferito era di Ferrara, e vicino Ferrara Gianni passa l’infanzia e l’adolescenza, spirito libero sin da subito, si laurea comunque in letteratura inglese presso l’Università di Bologna con una tesi su James Joyce (Irlanda 1882-1941).

Dopo la laurea comincia a scrivere articoli su vari giornali letterari e a pubblicare le prime traduzioni. Nel 1971 pubblica il suo libro-romanzo “Le Comiche” per la casa editrice Einaudi, in una collana sperimentale per nuovi autori, con una interessante nota di Italo Calvino (Cuba 1923-Siena 1985)

Celati, che nel frattempo si è trasferito a Londra, strige una buona amicizia con Calvino che vive a Parigi e si reca a Torino una volta al mese presso Luigi Einaudi. A Parigi diventa ospite fisso di Calvino, spesso compagno di viaggio. In questi anni traduce delle formidabili opere di classici autori inglesi come Jonathan Swift o Herman Melville.

Sempre con Einaudi pubblica Le avventure di Guizzardi (1972), “La Banda dei Sospiri”(1976) e “Il Lunario del paradiso” (1978). Il suo stile è più vicino alla lingua parlata che alla grammatica scolastica. I tre romanzi saranno, poi, raccolti dalla Feltrinelli che nel 1989 li unifica in “Parlamenti buffi” con presentazione dell’autore.

Ritrasferito in Italia accetta la Cattedra di “Letteratura Angloamericana” al DAMS di Bologna. Proseguendo come traduttore.

Celati torna alla narrativa nel 1985 con i trenta racconti di “Narratori delle pianure” a cui segue il definitivo passaggio alla Feltrinelli, dopo la morte di Italo Calvino. Definitivo anche il suo cambio di stile, ora, in una lingua, molto più chiara e scorrevole. In questo periodo stringe amicizia anche con i fotografi Luigi Ghirri e Gabriele Basilico (Dalmazio Gabriele Basilico, Milano 1944-2013, è probabilmente uno dei fotografi paesaggisti al mondo più conosciuti).

Di seguito arrivano le “Quattro novelle sulle apparenze” (1987) con un palese disincanto verso la società contemporanea.

Segue (1989) “Verso La Foce” un itinerario verso le foci del Po (territorio in cui era nata sua madre e dove ha trascorso molto tempo della sua infanzia, territorio assolutamente affascinante, per storia, geologia e per i vari personaggi che lo popolano.

Prosegue in parallelo la sua carriera tra narrativa e traduzioni. Insegna anche all'”Université de Caen” e alla “Brown University di Preovvidence. Per il resto della sua vita ha vissuto a Brighton in Inghilterra.

Nel 2003 Gianni Celati è protagonista del Film-Documentario “Mondonuovo” del regista Davide Ferrario, girato nei suoi luoghi d’infanzia. In seguito in collaborazione con alcune case cinematografiche realizza anche alcuni film e documentari tra cui “Viaggio in Senegal” pubblicato anche dalla Feltrinelli nel 2011.

La sua produzione si intensifica proprio negli ultimi anni, per di più ritraduce ed aggiorna l’“Ulisse di James Joyce” il suo idolo da sempre a cui ha dedicato tempo e trasposizione interiore.

Gianni Celati, senza dubbio ci ha regalato, oltre alle sue opere, le migliori traduzioni di autori inglesi attivi tra la fine dell’800 e il 900. Sicuramente le migliori per entrare nell’ “Inglesità” dei personaggi. R.I.P.

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