I Tory aprono il fuoco su Boris Johnsonn
Nel mirino del suo stesso partito il partygate, ma soprattutto la crisi economica che colpisce famiglie ed imprese, aggravata dalla brexit
Gianvito Pugliese
Il filing tra Boris Johnson e l’elettorato inglese, già in forte calo dopo che la brexit non aveva dato i risultati positivi promessi, ma si era rivelata dannosa per l’economia del Paese, ora è decisamente spezzato.
I sondaggi effettuati da YouGov per Sky News nell’ambito del suo stesso elettorato, i Tory o conservatori, fotografano una situazione decisamente impietosa.
Boris Johnson ci mette del suo per aumentare la disaffezione. Quello che minimizzava, le feste a Downing Street date da lui o dal suo staff in pieno logkdown, che prevedeva al chiuso o all’aperto di poter incontrare solo una persona alla volta con un distanziamento di almeno due metri, sta scoppiando e assume le dimensioni di un vero e proprio scandalo.
Ha aggravato il tutto la scoperta di una email del suo segretario principale, Martin Reynolds, nel maggio del 2020, in pieno lockdown, che invitava circa cento persone a una festa in giardino a Downing Street von la dicitura: “Dopo quello che è stato un periodo incredibilmente impegnativo, abbiamo pensato che sarebbe carino goderci il bel tempo e bere qualche drink a insieme nel giardino di Downing Street”. Con aggiunto invito a “portarsi la propria bottiglia di alcool preferito”, festa a cui invitati presenti affermano abbia partecipato la coppia Johnson.
I laburisti, cavalcando l’onda, hanno chiesto una seduta urgente del parlamento in cui Johnson riferisca sull’episodio, ma il primo ministro non si è presentato ed ha mandato il ministro dell’interno Michael Ellis, totalmente ignaro di quanto avvenuto. Ma la cosa gli è talmente sfuggita di mano che la polizia ha aperto un’indagine sulle circostanze in cui è avvenuta la festa.
Tornando ai sondaggi è emerso a chiare lettere che la metà dei conservatori (elettori iscritti)vorrebbe a Downing Street il ministro dell’Economia, Rishi Sunak. Un terzo vuole le dimissioni di Johnson. Quattro su dieci dei suoi elettori sono convinti che il premier stia facendo un pessimo lavoro. In 1005 iscritti al partito conservatore intervistati fra il 30 dicembre e il 6 gennaio scorsi. I risultati mostrano che il grande consenso goduto da Boris Johnson durante l’ultima campagna elettorale ed all’inizio del mandato è scemato a favore di Sunak e della ministra degli Esteri Liz Truss.
Quanto alle possibilità per Johnson di vincere le prossime elezioni, meno di un quarto degli intervistati ritiene che il premier farebbe meglio di Truss e solo il 16% pensa che farebbe meglio di Sunak.
Se Boris Johnson non riesce a ribaltare la situazione economica del Paese, che registra tassi d’inflazione superiori all’1% mensile, l’era di Boris Johnson si avvia al tramonto.
Se ripensate alle immagini di Trump e Johnson, vincenti, abbracciati e sorridenti, viene da concludere che non è questione di solo uno o due uomini, è un’epoca che volge al tramonto. Speriamo in quella che verrà.
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