Putin e l’imprenditoria italiana
Oggi incontro in videoconferenza tra il premier russo e gli imprenditori italiani
La redazione
Il presidente russo Vladimir Putin, ha avviato l’odierna videoconferenza sottolineando i legami tra l’industria energetica russa e l’Italia sottolineando che, nonostante le crescenti tensioni sull’Ucraina, ha fortemente voluto questo incontro con le principali aziende italiane, tra cui l’Enel.
Strano comportamento quello degli imprenditori italiani dal momento presenti, nonostante l’invito da parte di Roma rivolto ai dirigenti d’azienda affinché non partecipassero,
I leader occidentali stanno intensificando i preparativi per reagire con forza a qualsiasi azione militare russa contro l’Ucraina ed al contempo mettendo in campo piani concreti per proteggere l’Europa da interruzioni volontarie delle forniture energetiche russe.
L’aumento dei prezzi del gas naturale ha fatto lievitare le bollette energetiche per famiglie ed imprese. La Russia fornisce, infatti, all’Unione Europea circa un terzo del suo fabbisogno di gas.
“Vorrei sottolineare che consideriamo l’Italia come uno dei principali partner economici“, ha detto Putin, aggiungendo che le compagnie energetiche italiane stanno beneficiando di accordi di fornitura a lungo termine con Gazprom.
Mosca è “particolarmente soddisfatta della cooperazione con società e banche italiane“.
L’incontro di due ore e mezza con i top manager di 16 società è durato più del previsto ed è stato amichevole e costruttivo, secondo fonti da Mosca
“Putin non ha mai parlato di Ucraina o di politica italiana”, ha riferito il capo della Camera di commercio Italia-Russia, Vincenzo Trani.
Tra la grandi società italiane presenti, Enel, le due principali banche del Paese Intesa Sanpaolo e UniCredit e le Assicurazioni Generali,
I dirigenti italiani, tra cui l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel e l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, si sono collegati da due hotel di lusso rispettivamente a Roma e Milano.
“L’incontro è un’iniziativa privata e non vi è alcun coinvolgimento del governo”, ha precisato un funzionario del governo italiano, piccato dalla mancata risposta positiva al divieto comunicato.
Dal Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha confermato la partecipazione all’incontro di ministri russi, come pure di Igor Sechin, capo di Rosneft e Dmitry Konov, capo della compagnia petrolchimica Sibur.
La videochiamata è stata organizzata dal CCIR e dal comitato affari italo-russo presieduto da Marco Tronchetti Provera, produttore di pneumatici Pirelli.
Eni e Saipem hanno scelto di non partecipare.
All’incontro ha preso parte l’amministratore delegato di Enel Starace, il cui fratello Giorgio è l’ambasciatore italiano a Mosca.
L’Italia è il quinto partner commerciale della Russia. Putin ha detto che circa 500 aziende italiane operano in Russia in settori come energia, acciaio e banche, investendo circa 5 miliardi di dollari nell’economia.
Non è una bella pagina dei rapporti tra il Governo italiano e i suoi imprenditori, molti dei quali ripetutamente beneficiati dallo Stato, con contributi sostanziosi, quando non con operazioni di salvataggio dalla bancarotta. Ma poiché chi ha dato, ha dato e dato, chi ha avuto, ha avuto ed avuto, e sempre sia lodato quel fesso che ha pagato, i signori imprenditori, fregandosene altamente degli interessi dell’Italia, hanno pensato bene di non inimicarsi il nuovo Zar, in funzione degli affari, evidentemente lucrosi, in Russia. Un comportamento inqualificabile.
Auspichiamo che Mario Draghi, passata la sceneggiata che si sta consumando alla Camera per le elezioni del nuovo inquilino del Colle, voglia riconsiderare la posizione del Governo nei confronti di questi “gentiluomini”, per i quali gli Affari vengono prima dell’interesse nazionale,
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