Canada guerra all’obbligo vaccinale
Proteste partite dai camionisti transfrontalieri ed oggi estese a tutta la politica anti-Covid del governo canadese.
Gianvito Pugliese
TORONTO/OTTAWA – Migliaia di persone hanno manifestato ieri in diverse città canadesi, compreso il finora sempre tranquillo centro finanziario di Toronto. Notizie che si disputano il primato con quelle delle tensioni al confine ucraino a cui ho appena dedicato l’editoriale odierno.
Proteste ad Ottawa, capitale del Canada, altrettanto pacifiche, salvo casi sporadici, ma rumorose contro gli obblighi vaccinali imposti dal governo.
La protesta, denominata “Freedom Convoy” è partita da un movimento contro l’obbligo del vaccino imposto ai camionisti transfrontalieri. Si è subito evoluta, trasformandosi in punto di riferimento della reazione contro le misure di salute pubblica, e lo stesso governo canadese del primo ministro Justin Trudeau.
Dice Robert, un manifestante di Toronto che non ha voluto declinare anche il cognome: “Siamo tutti stufi e stanchi degli obblighi, delle intimidazioni, di vivere in una grande prigione. Vogliamo solo tornare alla normalità senza dover prendere nelle nostre vene il veleno che chiamano vaccini”.
Scherzi a parte c’è da chiedersi se sia più contagioso il Covid-19, finanche nella forma della variante Omicron, o la stupidità di chi non sa riconoscere ciò che vien messo in atto per proteggere la vita e la salute sua e di chi lo circonda, nonché della società. E pur vero, e va sottolineato, che la politica sempre più sporca a livelli mondiali, o meglio alcuni politicanti sia di casa nostra, che americani o di altri Paesi, soffiano sul fuoco della contestazione per raccattare, come gli accattoni che sono, qualche voto sparso.
I manifestanti hanno praticamente bloccato il centro di Ottawa, semiparalizzato da otto giorni. Non è un bello spettacolo veder sventolare bandiere confederate o naziste.
Il ministro dei Trasporti, Omar Alghabra: “I manifestanti a Ottawa hanno espresso il loro punto di vista. L’intero paese ha ascoltato. Ora tornare a casa e coinvolgere i rappresentanti istituzionali eletti”.
La polizia di Ottawa, che stavano indagando sulle minacce contro personaggi pubblici insieme all’FBI – Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti, ha reso noto che sono state accusate di crimini ispirati dall’odio quattro persone.
Secondo la polizia il fronte delle proteste è finanziato in parte da simpatizzanti negli Stati Uniti. Non manca di mezzi economici ingenti, tanto che ieri i manifestanti disponevano di saune portatili per combattere le temperature rigide.
Un manifestante ieri ha attraversato l’area della protesta a cavallo, portando una bandiera di Trump. L’improvvisato cavallerizzo è diventato virale sui social media. L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump così si è espresso a sostegno dei camionisti contro: “le dure politiche del pazzo di estrema sinistra Justin Trudeau che ha distrutto il Canada con folli obblighi COVID”. L’anti, prima della parola Covid il tycoon se l’è scordato a casa. Ma d’altronde da un’uomo che, a detta della sorelle giudice, non ha mai letto un libro od un racconto, non c’è altro da aspettarsi. Quando smette d’insultare ed inveire volgarmente, cosa che gli riesce benissimo, ha serie difficoltà ad articolare un frase compiuta e corretta.
Avantieri GoFundMe ha cancellato la raccolta delle donazioni in favore di Freedom Convoy, Ha motivato la soppressione della pagina, sostenendo che violava i termini di servizio della piattaforma a causa di attività illegali. Il gruppo aveva raccolto circa 10,1 milioni di dollari canadesi.
Ieri GoFundMe ha dichiarato che avrebbe provveduto direttamente a rimborsare automaticamente tutte le donazioni.
Elon Musk CEO (Amministratore Delegato) di Tesla critico verso gli obblighi vaccinali, ha definito GoFundMe “ladri professionisti”. Il governatore della Florida Ron De Santis e parlamentari repubblicani, manifestamente incompetenti “per territorio” trattandosi di fatti accaduti in Nazione diversa dagli Usa (il Canada), hanno, invece, promesso di indagare sulla società con la scusa delle sede in California.
Secondo la polizia canadese ad Ottawa, i manifestanti sono stati circa 5.000, mentre poche centinaia si sono viste a Toronto, la più grande città canadese, ed ancor meno a Quebec City, dove si sta festeggiando il carnevale, come nelle tradizioni della città francofona. Quattro persone sono rimaste ferite avantieri a Manitoba perché investite da un pick-up finito tra la folla.
Non tutti erano dello stesso parere tant’è che a Toronto, circa 500, tra operatori sanitari e sostenitori, si sono radunati in centro per opporsi al convoglio dei camionisti.
Diversi operatori sanitari di Toronto riferiscono di essere stati consigliati dai rispettivi ospedali a non indossare la divisa ospedaliera in pubblico. Si sarebbero esposti a reazioni pericolose: “L’idea che dobbiamo in qualche modo nasconderci o avere paura di chi siamo e di cosa stiamo facendo, penso, sia offensiva e deplorevole, e penso, una triste considerazione sulla nostra società”, Lo ha dichiarato il medico del pronto soccorso Raghu Venugopal.
Alcuni residenti di Ottawa, che hanno subito clacson quasi incessanti, finestre rotte e molestie per aver indossato maschere, hanno criticato la polizia per non averli difesi adeguatamente ed un residente ha intentato un’azione collettiva contro gli organizzatori del convoglio, chiedendo 10 milioni di dollari di danni e un’ingiunzione per porre fine alle proteste violente.
Il capo della polizia di Ottawa si è scusato adducendo di non disporre di agenti sufficienti a fermare e disperdere tutti i facinorosi. E mentre il premier Trudeau escludeva escluso l’uso di truppe contro i camionisti nella capitale, il capo della Polizia, Peter Sloly da dichiarato: “Questa è una città sotto assedio, questa è una minaccia alla democrazia, questa è un’insurrezione nazionale, questa è una follia”, ed ha concluso: “Abbiamo fatto del nostro meglio”.
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