Wada “la Corte Arbitrale dello Sport ha ignorato il codice antidoping nel caso Valieva

Scontro sulle decisioni tra WADA e CAS

Lidia Petrescu

L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ieri ha accusato la Corte arbitrale dello sport (CAS) di aver ignorato il codice mondiale antidoping, quando ha confermato la decisione delle autorità antidoping russe di revocare la sospensione della pattinatrice artistica russa Kamila Valieva alle Olimpiadi di Pechino.

Il CAS ha stabilito lunedì scorso che Valieva dovrebbe essere autorizzata a competere nella gara femminile. nonostante sia stata trovata positiva ad un test anti-doping ai campionati nazionali lo scorso dicembre.

Nella sua decisione motivata, pubblicata ieri, il CAS precisa che è sulla stessa linea della commissione disciplinare (DADC) dell’Agenzia antidoping russa, secondo cui la quindicenne Valieva, essendo una “persona protetta” (ndr. atleti fino a sedici anni), non doveva dimostrare che non ha assunto il farmaco per il cuore, vietato, al quale è risultata positiva.

Il Comitato (DADC) ha ritenuto che l’Atleta abbia stabilito, almeno a livello di ‘ragionevole possibilità’ e al massimo a livello di probabilità’, che la violazione fosse dovuta all’ingestione di un prodotto contaminato“, ha affermato il CAS.

La difesa della Valieva aveva sostenuto che il test positivo era il risultato di una confusione con il farmaco per il cuore di suo nonno, la trimetazidina.

Secondo il DADC, infatti, l’Atleta avrebbe potuto consumare un prodotto che è stato contaminato dai farmaci utilizzati nella sua cerchia ristretta“, ha continuato CAS.

Questa spiegazione non ha soddisfatto la WADA, che ha affermato che una “persona protetta” (cioè un atleta sotto 16) non dovrebbe essere trattata diversamente per quanto riguarda le sospensioni provvisorie.

“In effetti, emettendo questo giudizio, il CAS ha riscritto il codice per affermare che le sospensioni provvisorie obbligatorie per persone protette sono ora considerate sospensioni provvisorie facoltative”, afferma la WADA in una nota.

“Questo non è ciò che dice il Codice, non ciò che i redattori del Codice intendevano e non è mai stato proposto da nessuno degli stakeholder della WADA durante i tre round di consultazione del Codice”.

“Questa riscrittura del Codice, che apparentemente consentirebbe alle ‘persone protette’ di continuare a gareggiare dopo essere risultate positive a sostanze non specificate, senza alcun chiarimento delle circostanze, rischia di minare l’integrità della competizione sportiva e la fiducia degli atleti di essere gareggiare a parità di condizioni”.

Valieva ha superato la classifica delle competizioni femminili dopo il programma corto di martedì, ma è crollata sotto pressione nel pattinaggio libero di giovedì e si è classificata al quarto posto. Ha vinto la sua connazionale di 17 anni Anna Shcherbakova.

Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail  info@lavocenews.it  o  direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.