Vladimir Putin “il piano per ucciderlo forse già in atto”
L”ex 007 francese confessa, “proveranno col veleno”
Gianvito Pugliese
Francamente, forse non sarà politically correct, ma mi sono chiesto diverse volte, visto che l’invasione dell’Ucraina, le stragi di civili connesse, a cominciare da quelle dei bambini, sono frutto della volontà di Vladimir Putin, delle cui facoltà mentali si hanno tutti i motivi per dubitare, possibile che i vari servizi segreti, che non si fanno certo scrupolo di eliminare qualcuno, non abbiamo ordito l’eliminazione di Vladimir Putin, allontanando dal mondo il rischio di una terza guerra mondiale, che uno come Putin non avrebbe difficoltà, una volta messo all’angolo, a trasformare in guerra nucleare. Se non la fine del mondo, quasi.
Mi viene in soccorso il nuovo direttore della Verità, Alessandro Sallusti, che riferisce di un’intervista del Daily Beast ad un ex membro dei servizi segreti francesi.
“Eliminare Vladimir Putin per mettere fine alla guerra in Ucraina? L’ipotesi dell’assassinio dello zar sarebbe sul tavolo di ogni agenzia di intelligence“. Questo il parere dell’ agente “clandestino” ex membro dei servizi segreti francesi (quel “clandestino” potrebbe essere una traduzione infelice, di un soggetto che parla a condizioni di anonimato).
Il senatore statunitense Marc Rubio, aveva definito “fantastico” lo scenario della morte del presidente russo, ma si era, poco dopo, ridimensionato: “Questa non è la politica ufficiale ovviamente e nessuno sta dicendo che gli Stati Uniti lo farebbero”. Ma se ufficialmente si nega, in realtà se ne discuterebbe davvero in segreto e si farebbero piani in tal senso.
L’ex spia ha detto al Daily Best di essere sicuro che si ricorrerà all’omicidio: “Lo so perché li programmavo“. Poi ha chiarito che il metodo più pratico e attuabile per assassinare Putin “sarebbe il veleno”. L’ex agente aggiunge che l’attacco alla vita dello zar difficilmente arriverebbe da servizi di altri Paesi. Il suo parere è che sia molto più probabile che a ucciderlo alla fine sia qualcuno della sua ristretta cerchia: “Il tentativo verrà dall’interno del Cremlino. Questo non è un lavoro esterno. Sarà un lavoro costoso, una fortuna. Secondo la mia esperienza, scommetterei che un piano è già in atto”.
Nulla di nuovo sotto il sole. Superfluo ricordare che, la prima coltellata alle spalle, Cesare la ricevette dal figlio adottivo Bruto, mica da un nemico giurato.
Aumentano le paranoie di Putin. Scrive in proposito Sallusti (l’articolo di Libero non è firmato e, dunque attribuibile al direttore): “Pare infatti che a febbraio abbia licenziato circa mille persone tra quelle che si occupavano dei suoi bisogni personali per la paura di essere avvelenato. Al loro posto un nuovo gruppo di assistenti, dai cuochi ai segretari. Secondo la spia francese, inoltre, il presidente saprebbe che qualcuno è sulle sue tracce“
I tentativi di uccidere un leader russo non sono nuovi. Nel 1952 Mao Zedong, all’epoca presidente del Partito Comunista Cinese, aveva mandato a Mosca uno chef per aprire un ristorante davanti alla hall dell’albergo Pechino. Ma lo chef era in realtà un sicario incaricato di uccidere Josif Stalin. Scoperto fu ucciso dal Kgb con un colpo di mannaia da cucina.
Francamente, anche se l’ipotesi del traditore interno è la più quotata, non escluderei una mossa definitiva per mano dei servizi segreti occidentali, individualmente o associati, anche più sanno più è probabile che Putin lo sappia a sua volta. E non sono da escludere neanche i servizi orientali, e più che al Giappone penso proprio alla Cina, che ha grossi interessi nel mercato occidentale e che le pressanti richieste di Putin di aiuti militari ed economici, sta mettendo in gravissimo imbarazzo. E Biden ha detto chiaro e tondo a Jinping che se la Cina fornisse aiuti militari o economici a Mosca, sarebbe oggetto di sanzioni analoghe. Putin anche per Pechino sta diventando parecchio ingombrante.
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