Strane concomitanze
Proviamo a rileggere i fatti rilevanti e quando accaddero alla vigilia dell’11 settembre.
Gianvito Pugliese
Chiariamolo per prima cosa. Il titolo fa pensare che a scrivervi, gentili lettrici e lettori, sia un incallito complottista. Nulla di meno vero, sono l’esatto contrario. Quando ascolto i discorsi ed i ragionamenti dei complottisti alterno all’ilarità, l’intolleranza.
In realtà ho il vizio di cercare di darmi una spiegazione di fatti storici, decisamente importanti, che si fa fatica a comprendere perché e quando siano accaduti. Intendiamoci, non ho la certezza che le cose siano andate esattamente come poi le ricostruirò, ma almeno un tentativo di darsene una spiegazione e sempre meglio che continuare a brancolare nel buio assoluto.
Una delle date che difficilmente scorderemo e che hanno segnato una sorta di spartiacque all’inizio di questo millennio è l’11 settembre 2001.
In quel tragico giorno assistemmo al più grave attentato suicida della storia della jihad islamica. I terroristi s’impossessano di quattro aerei passeggeri, due li rivolsero contro il World Trade Center, distruggendo le due torri, che rappresentavano uno dei simboli di New York più cari agli americani, uno attaccò il Pentagono, lesionandone una sezione, mentre quello destinato a colpire la White House o Capitol Hill non arrivò a destinazione.
L’America scoprì quel giorno di non essere immune da rischi e che il terrorismo islamico poteva raggiungerla e colpirla.
Furono i due aerei destinati alle torri gemelle quelli che fecero il grave danno. In quel tragico giorno i morti furono 2.996 (2.977 civili e 19 attentatori) ed i feriti circa 6.400.
Da quel giorno scatta la caccia degli americani al capo di Al Qaeda, Osama, bin Laden, ritenuto in mandante di quella strage. Caccia che durerà fino al 2 maggio 2011 quando all’1.09 nei pressi di Abbottabad fu colpito un suo rifugio e perse la vita.
Osama, sceicco di origine saudita, era nato nel 1957 a Riad da madre siriana. Era il diciassettesimo figlio di un facoltoso imprenditore yemenita. Laureato in ingegneria, si era unito dapprima ai Mujaheddin nella resistenza contro l’invasione sovietica in Afghanistan (1979-89), poi ha rivolto le sue mire contro gli Stati Uniti.
Cosa provoca questo improvviso cambio di obiettivi e soprattutto cosa o chi gli suggerì l’attacco dell’11 settembre?
E’ chiaro che pur supportato da fatti storici certi, poi devo necessariamente intraprendere la strada delle supposizioni e delle deduzioni, dove il rischio di errore è piuttosto alto.
Sta di fatto che nessuno, che io sappia o abbia letto, ci ha raccontato che fino al 1989 i rapporti tra Bin Laden e gli Stati Uniti sono idilliaci. La guerriglia vincente afghana contro i russi è resa possibile dalle armi fornite alla resistenza afgana dagli Usa attraverso le forze armate pakistane.
Poi, Osama si conquista la fama di essere il centro di pianificazione della guerra globale contro gli Usa che parte dalla fatwa che lanciò nel 1998 insieme all’emiro al-Zawahiri, fondatore della Jihad islamica egiziana.
Nella fatwa, ossia il parere giuridico religioso, si sosteneva che “uccidere gli americani e i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni Paese ove sia possibile, per giungere alla liberazione della moschea al-Aqsa di Gerusalemme e della sacra moschea della Mecca e scacciare le loro armate dalle terre dell’Islam“.
Le date sono significative fino al 1989 gli americani sono i suoi alleati preziosi, e per nove anni non mostra odio nei loro confronti. Poi la fatwa (1998) che segna un giro di boa nelle alleanze e le inimicizie. Dopo tre anni le Torri gemelle e Osama bin Laden diventa il nemico numero uno degli Stati Uniti.
Lasciamolo per una attimo e andiamo a Mosca. Dal 31 dicembre 1999, a seguito delle dimissioni di Boris Eltsin, Vladimir Putin, che da tempo ricopriva le più alte cariche dello Stato, assume ad interim le funzioni di Presidente della Federazione Russa. Diventa presidente a pieno titolo il 7 maggio 2000, dopo aver vinto le elezioni presidenziali al primo turno. Fin dall’inizio in circostanze sono definite controverse. Governerà fino al 2008, dal maggio 2008 al maggio 2012 fa il primo ministro con i suo Dmitry Medvedev, presidente, torna alla presidenza a maggio 2012, fa cambiare la costituzione e per ora fino al 2030 starà al Cremlino.
Solo poco più di un anno prima che Putin divenga Presidente ad interim della Federazione Russa Bin Laden manifesta per la prima volta avversione per gli Stati uniti.
E l’attentato alle Torri arriva circa 16 mesi dopo che Putin sia divenuto per la prima volta Presidente della Federazione russa.
Oggi, grazie all’invasione dell’Ucraina scopriamo quanto Putin odi mortalmente l’occidente.
Strana circostanza quella che. 15-16 mesi dopo che Putin raggiunga per la prima volta il vertice della Russia, nei tempi più o meno giusti per infiltrare ed addestrare terroristi, che dovranno prendere il posto dei piloti degli arerei di linea sequestrati, matura in Osama bin Laden l’idea dell’attentato dell’11 settembre.
La domanda è: sicuri che la vera mente dell’attentato fu il capo di Al Qaeda e che non fu un’altra la mente criminale che suggerì o sussurò all’orecchio del sunnita quel tragico piano?
E credibile che il suggeritore sedesse nel Cremlino?
Certezze non ce ne sono, ma l’ipotesi non mi sembra del tutto campata in aria ed i tempi, come abbiamo visto, coincidono perfettamente e non solo quelli. C’è un’impressionante unità d’intenti tra i due e che il vecchio nemico divenga il migliore amico non è certo la prima volta che accade nella storia.
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