Tanto va la gatta al lardo…..

Due gatte troppo amanti del lardo e due zampini perduti. La morale di due favole, che poi in realtà è una sola.

Gianvito Pugliese

Oggi, a lavocenews.it, dobbiamo essere in vena di proverbi: “dai social” ne ha appena reso noto uno nuovo di zecca, ed il titolo di questo editoriale è “Tanto va……”. L’epilogo è “che ci rimette lo zampino” (in copertina foto dall’omonimo film). Qui le gatte, sono almeno due, e lo zampino lo rimettono entrambe, solo che si ragioni un attimo sul loro operato.

Open, la bella e meritoria testata, per lanciare giovani colleghi meritevoli, fondata da Enrico Mentana, stamane: “Ucraina, gli Usa: “Il ritiro della Russia è falso”. Trump a Putin: “Dica quello che sa su Biden”. La stampa internazionale punta sulla dichiarazione del leader ucraino: “L’Ucraina non è ingenua, dice Zelenskiy dopo l’impegno russo a ridurre l’attacco a Kiev“.

Putin, ci siamo accorti è un bugiardo congenito seriale. Sarà che nasce spia, pure mediocre abbiamo scoperto, nel famigerato Kgb, sarà che si sente gratificato dal riuscire ad ingannare i suoi interlocutori, ma in questa invasione dell’Ucraina. in cui si è ritrovato sovraesposto a colloqui con omologhi occidentali e non solo, nonché ad interviste e conferenze stampa a raffica, una cosa vera non l’ha detta. Anzi, si sarebbe fatto apparentemente scappare, ma io credo l’abbia fatto scientemente e premeditatamente per imporre timore al mondo, il suo disegno di ricostruire territorialmente la Russia degli zar ed andare molto oltre. Quella Novorossia, la Nuova Russia che sogna il Cremlino di cui circolano a Mosca le carte geografiche con i nuovi confini.

Tranne in quel caso, per il resto solo bugie per coprire i suoi piani imminenti: il mondo non potrà scordare che Putin. il giorno prima di firmare i decreti -totalmente illegali- di riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk e di lanciare contestualmente l’invasione dell’Ucraina, da ben tre direttrici, giurava a urbi et orbi che le truppe ammassate (oltre 200mila militari) al confine ucraino erano li solo per una esercitazione di concerto con la Bielorussia.

Ormai è un refrain inutile e sciocco: la Russia ogni giorno cambia i protagonisti delle sue dichiarazioni, dopo aver bruciato tutti i precedenti, sbugiardandoli con i fatti. E ieri Alexander Fomin, viceministro della Difesa russo, e prossimo candidato alla patente di “bugiardo” inattendibile: “Al fine di aumentare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie per ulteriori negoziati e raggiungere l’obiettivo finale di concordare e firmare (un) accordo, è stata presa la decisione di ridurre radicalmente, con un ampio margine, l’attività militare nelle direzioni di Kiev e Chernihiv ”. Fomin tace ovviamente su Mariupol a sud-est, Sumy e Kharkiv a est e Kherson e Mykolaiv a sud, come su Odessa.

Il parere di tutti gli esperti è che la Russia finge si aver ridotto gli attacchi e indica la diminuzione nelle sole zone in cui si sta riorganizzando militarmente, dopo che gli ucraini hanno respinto gli attacchi e li hanno ricacciati indietro di 35-40 Km. Ennesima disinformazione del nemico e del mondo intero, che fa tristemente presagire, con buona pace di Erdogan, che ci sta mettendo la faccia, che i negoziati di Istanbul saranno l’ennesimo bluff russo.

Tranne Macron, alla disperata ricerca di visibilità con le elezioni presidenziali alle porte, non c’è più nessun leader che parli, neanche per telefono, con Putin. E’ vero che la diplomazia impone regole incomprensibili ai comuni cittadini, ma alla fine a nessuno piace essere sistematicamente preso in giro e la gatta Putin, a furia di mentire, ora viene letteralmente “evitato” da tutti, come un animale “rognoso”. Ci ha rimesso la zampino. Si consolerà con Lukashenko, beato lui che si accontenta di così poco.

Ma c’è la seconda stupida gatta. Se Putin è astuto e furbo, ma alla fine si ritrova con una Russia in ginocchio per le sanzioni, una credibilità internazionale totalmente azzerata, anzi sotto zero, tipo temperature siberiane invernali, il suo amico del cuore Donald Trump è anche lui un furbo, come hanno imparato a loro spese tutti coloro che hanno avuto la disgrazia di far affari con lui. Ma non è astuto. Il non aver mai letto un libro, ergo l’ignoranza epica del tycoon, gioca brutti scherzi.

Mentre per l’attacco dei suoi fedelissimi (alcuni armati) a Capitol Hill, uno sfregio alla democrazia statunitense, pendono accertamenti e possibili sanzioni penali, come pure sulla sottrazione di documenti riservati della Casa Bianca, all’atto di doverne uscire, ed ancora peggio, non è affatto archiviata la rivelazione di Yuri Shvets, ex spia Kgb: “Trump risorsa russa per 40 anni”, Trump, nella furia inconsulta di attaccare Biden, reo di aver vinto le elezioni e di averlo fatto sfrattare dalla White House, chiede al “bugiardo” Putin di dire all’America ciò che sa sui Biden, padre e figlio.

Bisogna essere affetti da intelligenza (si fa per dire) bovina per rivolgersi amichevolmente a Putin, il nemico dichiarato numero uno dell’America, dell’occidente, della democrazia, della libertà e potrei continuare all’infinito. E’ vero che i suoi fans non hanno chissà quale quoziente d’intelligenza, ma pure loro sanno che Putin odia l’America e che mente sempre e comunque. La verità. almeno quella che si coglie nell’immaginario collettivo, e che stai invitando il tuo protettore Putin a dichiarare qualsiasi porcheria, inventata o meno, che possa danneggiare Biden. Senza mettere in conto, da quello che è, che un’offesa di Putin oggi in America, soprattutto per i suoi fans nazionalisti, equivale ad una medaglia al merito. E corollario, mostrarsi oggi amico di Putin, non è che sia politicamente produttivo, anzi. Vai a capire cosa circola in quella mente, sotto i capelli gialli?

Io non ci provo e mi limito a raccontarVi i fatti e ragionarvi sopra. Poi, ogni lettore, comunque informato correttamente, maturerà una sua rispettabilissima opinione.

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