Tradizioni in Settimana Santa
Tanti sono i riti che si svolgono in questi giorni, sia in Italia che nell’area cristiana.
Maria Catalano Fiore
La Settimana Santa, quella che chiude la Quaresima e precede la Pasqua, si sa è il momento più sofferto dei vari rituali attinenti la Resurrezione e la Fede in generale.
L’ultima Cena con la “lavanda dei piedi”, l’allestimento e la deposizione nel Sepolcro; la visita ai Sepolcri, la liturgia ne prevede la visita di almeno 7, poi il giorno di venerdì dedicato alla “contrizione” ed il sabato nell’attesa sino alla mezzanotte della Resurrezione.
Sono passaggi religiosi molto intensi segnati da iniziative e rievocazioni alcune simili, poiché il soggetto, copione e drammaturgia è lo stesso.
Senza dubbio partendo dal Sud Italia ci sono più appuntamenti, soprattutto nei paesi, ne citiamo solo alcuni più esplicativi, ad esempio “I Misteri” che si celebrano a Trapani, dove sono 20 le sculture che rappresentano gli episodi della Passione e che sfilano dalle 14.00 del venerdì all’alba del Sabato Santo, insieme a 20 bande musicali, donne vestite di nero, incappucciati, ragazzi in costume con i ceri accesi.
E’ un rituale senza tempo che si aggiunge a quello di Caltanissetta con le processioni ancora più maestose.
Risalendo la Calabria con la famosa rappresentazione dei “vattienti” o “flagellanti”, uomini che si battono il corpo a sangue per le vie del paese di Nocera Terinese. Secondo le tradizioni del paese il rito risale al periodo delle Crociate, quando un cavaliere portò un pezzo della Croce dalla Terrasanta.
Una pseudo ostentazione di reliquie (come quelle delle Spine, della corona del Cristo o delle gocce del Sangue Prezioso) diffuse durante il periodo delle Crociate, ma poco dimostrabili scientificamente, dettato dal bisogno di avere una testimonianza in ogni Chiesa, più importante, da ostentare nelle varie processioni di rito.
Tradizioni che si ripetono anche attraverso le tante “Affruntate” che rappresentano l’incontro della Madonna con il Cristo Risorto.
Scene ed usi così sono ricorrenti anche in Basilicata, dove Barile, nel potentino, comune di etnia albanese e rito misto tra il Cattolico, l’Ortodosso ed altri.
Questa Processione che ospita centinaia di figuranti comincia con la Figura della Madonna, sorretta da due giovani vergini, che si snoda man mano in un corteo interminabile in cui compaiono anche personaggi pagani, distanti dalla cristianità pura.
Altrettanto noti, ancora un po’ più su, in Puglia sono li “Perduni” (flagellanti) di Taranto con tre tipi di processioni suggestive e affascinanti di grande impatto su chi non è preparato a causa della lunga scia di sangue che dura oltre 40 ore. Assolutamente sconosciuti che camminano per 40 ore, scalzi e flagellandosi…..
Altro evento, di grande impatto, anche quello di Canosa in Puglia con centinaia di donne vestite di nero e a volto coperto che intonano l’inno della “Desolata”.
Sono davvero immagini senza tempo, che raggiungono una loro solennità anche nell’animo dei non religiosi.
In Campania è il caso della Processione dei Misteri di Calitri, in provincia di Avellino, dove i componenti dell’arciconfraternita dell’Immacolata Concezione sono vestiti di bianco, con capo incappucciato e coronato di spine, e portano a spalla una Croce sino alla collina del Calvario. Anche questo rito è attribuito ad un cavaliere di ritorno dalla prima crociata.
Anche nell’area centrale d’Italia le tradizioni non mancano. In Molise la rappresentazione più sentita ad Isernia, dove il Venerdì Santo ha luogo una processione con centinaia di persone incappucciate e con il capo cinto da corone di spine.
La Terra di Sardegna si conferma ricca di suggestioni. La Settimana Santa di Iglesias culmina nella processione notturna del Venerdì Santo, quando va in scena un pomposo corteo funebre di derivazione baroccheggiante-spagnola che pare quello di un re. Ad Alghero di grande impatto è la processione dell’Addolorata e il finale, straziante, innalzamento del Cristo sulla Croce il Venerdì notte.
In Umbria certo non mancano celebrazioni ad Assisi, Gubbio e Città di Castello tutte molto ricche ed intense.
Nel Lazio molto intenza è la processione del Venerdì Santo di Orte, dove gruppi delle confraternite sfilano di sera recando Croci e simboli della Passione, seguiti da penitenti scalzi che portano pesanti catene alle caviglie Seguono la Bara con il Cristo Morto con le piangenti, le Marie di Nero Vestite e la Statua dell’Addolorata, mentre al termine, i confratelli distribuiscono tantissimi fiori, che vengono conservati dai fedeli.
Chieti, in Abruzzo, contende la più antica manifestazione con Orte, gli studiosi, da molto tempo, ne hanno trovata traccia sin dall’842.
Anche al Nord queste manifestazioni non mancano culminando a Mantova dove il Venerdì Santo avviene l’apertura ed l’esposizione dei “Sacri Vasi” contenenti le reliquie del Preziosissimo Sangue di Cristo, portati in processione nel centro storico.
Infine in Liguria ed in Emilia Romagna si registrano eventi particolari legati anche a Gruppi lignei di grande valore artistico.
In Emilia Romagna la manifestazione più nota è quella legata alla “Via Crucis Vivente” di Frassinoro (Modena), con gli abitanti del borgo che compongono quadri viventi che raffigurano i vari episodi della Passione di Cristo, offrendo un evento che si svolge solo ogni tre anni e in programma ora per il 2023.
Ciò che emerge in questi episodi o rivisitazioni storiche è un forte legame del territorio a questi riti, quasi sempre derivanti dalla storia che ha vissuto ogni singola realtà.
Di certo una testimonianza conscia o inconscia di fede da vivere sino in Fondo.
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