Addio a Lino Capolicchio

Addio ad un attore che ha segnato un’epoca, lanciato dall’indimenticabile film “Il Giardino dei Finzi Contini”

Maria Catalano Fiore

Lino Capolicchio attore, sceneggiatore e regista italiano, nato a Merano (Bz) il 21 agosto 1943, cresciuto però a Torino, dove fa le sue prime esperienze teatrali, si è spento ieri a Roma, 3 maggio 2022 a 78 anni.

Da Torino si trasferisce a Roma per frequentare l'”Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico”.

Dopo il diploma inizia la sua formazione presso il “Piccolo Teatro” di Giorgio Strehler cominciando una proficua collaborazione che dura qualche anno sino a che la Rai lo chiama ad interpretare Andrea Cavalcanti nello sceneggiato “Il Conte di Montecristo”(1966) di Edmo Fenoglio. L’anno seguente avrà una parte in “La Bisbetica domata”(1967) di Franco Zeffirelli (da Shackespeare) che gli consente di allacciare una amicizia con Richard Burton.

Nel 1970 viene scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, quello di Giorgio, protagonista de “Il Giardino dei Finzi Contini”, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. Il Film vince nel 1971 “L’Orso D’Oro” a Berlino e nel 1972 il “Premio Oscar” come “Migliore Film straniero” e Lino Capolicchio vince il “David di Donatello” come migliore interpretazione maschile.

La trama del romanzo/film si svolge a Ferrara dove un gruppo di giovani ebrei vive una vita appartata di agi, driblando un po’ le leggi marziali, ma venendo poi travolto dalla guerra imminente.

Lino Capolicchio ne ebbe una notorietà così diffusa che ancora oggi viene ricordato per questa sua accorata interpretazione di un giovane italiano di classe media che si trova difronte alla ricchezza inutile e disgregante dei suoi amici

Tutto Il Cast del Film è più che notevole: Dominique Sanda, Helmut Berger, Fabio Testi

gruppo dei ragazzi

Ancora altri film ed una forte interpretazione in “Mussolini Ultimo Atto” (1974) di Carlo Lizzani.

Ancora in Tv con Sandro Bolchi, poi altro. Nel 1976 il regista Pupi Avati lo sceglie come protagonista in “La casa dalle finestre che ridono”, da qui una lunga collaborazione.

Nel 2006 è ancora protagonista, con regia del belga Mohammed Hambra, del film “Aller-retour”. Storia di un Italiano che ritorna in Belgio, sui luoghi dove aveva lavorato a Marcinelle. Il film è distribuito in Francia e Belgio, ma non in Italia.

Tanti sono i premi ricevuti nella sua lunga carriera dalla “Grolla D’Oro” al “Rodolfo Valentino”, a miglior attore al “Festival di Mosca” nel 1975, ecc….

Nel 2009 Lino riceve dal Capo dello Stato “L’Alabarda D’Oro” per il Teatro.

Capolicchio con il Presidente Napolitano

Nel 2010 ancora con Pupi Avati in “Una Sconfinata Giovinezza” film che affronta un tema duro come l’Alzheimer.

Nel 2012 riceve il “Premio Vittorio De Sica” come migliore attore e regista.

Ormai Capolicchio si dedica più che al cinema e TV al teatro, alla sceneggiatura, all’insegnamento. E’ da molti anni docente al “Centro di Cinematografia Sperimentale” di Roma dove manda avanti nuovi talenti. Francis Ford Coppola ha chiesto di seguire qualche sua lezione; ha scoperto e lanciato Pierfrancesco Favino, Alessio Boni ecc.

Capolicchio – Mia Martini

Nel 2019 ha pubblicato la sua autobiografia “D’Amore non si muore”, personaggio schivo, ma qui parla del suo grande amore per Mia Martini, sentiva di doverglielo perché è stata una storia seria e bella, ma Lino era già sposato e con un bimbo di tre anni che non si sentiva di lasciare….

Questo figlio, Tommaso, sta percorrendo la strada dello spettacolo, sue le sceneggiature di “Un medico in famiglia” ed altri lavori Tv.

Capolicchio – Pupi Avati

Due anni fa Tommaso ha pubblicato “Figlio di un sex simbol” infatti precisa “mio padre ha incarnato la figura del bello e ribelle, biondo e maledetto del 1968″…. “Essere il figlio di Lino Capolicchio è stato pesante ma pure divertente, ad esempio, quando le mamme delle bambine con cui vorresti fidanzarti ti chiedono l’autografo di tuo padre”

ieri ed oggi

Insomma abbiamo perso un attore, regista e docente, grande e schivo.

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