L’Ucraina conquista l’Eurovision, Mahmood e Blanco sesti

Gli ucraini erano quarti per la giuria di esperti

Gianvito Pugliese

L’Ucraina, sabato sera ha conquistato l’Eurovision Song Contest. Il televoto (dunque, il voto popolare) ha premiato la Kalush Orchestra, arrivata quarta nella votazione della giuria degli esperti, sulla quale in realtà ci sarebbe molto da dire. Non è di certo corretto che il Mangioglio esprima giudizi sulle canzoni in gara mentre la giuria popolare deve ancora esprimersi, Non che abbia condizionato il giudizio più di tanto, ma lui ce l’ha messa tutta per riuscirci e gli organizzatori per consentirglielo.
Mahmood e Blanco con “Brividi” si sono piazzati al sesto posto, deludendo le aspettative dei lori fan e del pubblico italiano in genere. Ha chiuso la classifica delle 25 nazioni, la Germania con zero punti.

La canzone dell’Ucraina non è che fosse chissà che e l’ira che si è scatenata sui social per mano dei “filo-russi” nostrani, probabilmente dipende proprio da quello. Il pubblico li ha votati essenzialmente in quanto vittime di una barbara e feroce, ingiustificata aggressione. Con ciò ha condannato l’invasore, sulla cui testa pendono circa 11.000 istruttorie di crimini di guerra. Non saranno mica tutte fake, cari filo-russi di casa nostra o credete davvero alla propaganda del Cremlino, a cui non credono neanche i bambini dell’asilo. Purtroppo, il popolo russo crede finanche che gli asini volino se glielo dice il Cremlino, e ciò per molte cause: assenza di istruzione diffusa, di stampa libera, monopolio di comunicazione coartata (Vi ricordo che l’ultima norma approvata dalla Duma, come sempre su proposta di Putin, è istituire un reato penale, punibile con condanna fino a 15 anni di reclusione -nell’ospitalissima Siberia- per i giornalisti che scrivano o dicano nei tg che è in corso una guerra con o l’invasione dell’Ucraina. Si deve scrivere che si tratta di “un’operazione speciale militare per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina” né una parola in più, né una in meno, se non vuoi incartare 15 anni in ghiacciaia.

La furia dei filo russi è scatenata, quanto ridicola. Cosa conta vincere l’Eurovision, un programma di canzonette? Poco o nulla. Sono altre le sfide che attendono l’Ucraina: entrare nell’UE dove l’ungherese Orban è pronto a mettersi di traverso, come ha fatto per l’embargo al petrolio russo, a costo di farsi cacciare dall’Unione; poi l’accesso alla Nato, unica vera garanzia che Mosca non potrà nuovamente tentare di “rapinargli” armi alla mano nuovi territori e dulcis in fundo ricacciare i russi nei loro confini riconquistando finanche la Crimea, scippatagli nel 2014 da Santa Madre Russia.

Sento parlare e scrivere i putiniani, di una guerra che non ci riguarda: non ci riguarderebbe il disegno di Putin di costruire un impero, “Eurasia aperta” da Lisbona a Vladivostok. Lo scrive il ventriloquo di Putin, Medvedev, non io. Difficile far credere che non ci riguardi essere conquistati dai russi e finire sotto il loro giogo, come sanno a memoria i Paesi ex Patto di Varsavia per i quali nominare la Russia e l’Inferno dantesco sono termini equivalenti.

La cosa veramente buona di quella vittoria è che ha costretto a venire allo scoperto tutta una fascia di ipocriti che mascherava l’essere filo-russi (magari perchè sul foglio paga dell’Fnb), sotto la coperta di un pacifismo farlocco ed opportunista. I veri pacifisti, tra le persone più rispettabili che conosca, sono altro.

E mentre tutto il parlamento italiano, per principio o anche solo per convenienza, si schiera con l’Ucraina, Matteo Salvini e la sua Lega, che devono evidentemente risponderne a Putin, si oppone alla spesa per armi all’Ucraina, con la risibile motivazione che “alimenta il conflitto”, quasi l’avessero voluto gli ucraini e non i russi, o meglio la Russia di Putin. Giuseppe Conte, in questa circostanza è di un’ambiguità disarmante. Lui vuole solo armi difensive per l’Ucraina, nonostante tutti gli abbiano spiegato che non esistono armi difensive ed offensive. Tutto dipende solo dall’uso che ne fai. Ma lo scavalca Luigi di Maio, azionista di maggioranza del Movimento che da Ministro degli Esteri assicura che l’Italia terrà fede alla parola data all’Ue, alla Nato e dulcis in fundo all’Ucraina.

In conclusione, penso di dover ringraziare l’Eurovision Song Contest che ha funzionato e sta funzionando a meraviglia come cartina di Tornasole per stanare i filo-russi di casa nostra, che sono “giustamente” contro l’occidente, se è vero quanto afferma il patriarca ortodosso russo Kirill, secondo il quale siamo il regno del male, della lussuria, della democrazia, madre di tutte le distorsioni del mondo. Invisi a Dio che ama solo i russi e benedice le loro armi. Io lo proporrei per un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio per gravi patologie mentali), non so Voi se siete d’accordo.

E, la cosa bella emersa, è che coloro che hanno in odio l’occidente, al netto dei venduti ai servizi segreti russi dell’Fnb, sono davvero pochi. Sembrano molto di più perchè stanno attaccati alla tastiera h-24, come se ne dipendesse la loro vita. Ma, fortunatamente sono una minoranza sparuta, peraltro del tutto incapace di articolare un minimo ragionamento, che non sia fondato su atti di fede verso Kirill e Putin, due facce della medesima medaglia fasulla.

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