Gita in Lucania

A volte i miei sentono il bisogno di fare un tuffo in Lucania. La casa dei nostri avi è sempre li, e poi l’agriturismo di Fausto sempre disponibile.

Maria Catalano Fiore

E’ bello tornare ogni tanto in Lucania, tra le nostre radici, aprire la casa dei trisavoli, anche se in parte ricostruita dopo i vari terremoti, ma tenace fondata su una solida roccia (dove peraltro c’è la cantina) e aspetta ospitale le nuove e le vecchie generazioni ed i loro amici.

Per questo “ponticello” di inizio giugno mia figlia ed amici sono emigrati in Lucania, ma pigrissimi, direi, anzi “cannaruti” hanno alloggiato all’interno delle mura avite, ma si sono nutriti degustando i prodotti dell’Agriturismo “Costa San Bernardo”.

Siamo in famiglia Fausto, il proprietario, è mio nipote, nel bel Borgo Altomedioevale di Vaglio Basilicata ci conosciamo tutti “Qui o sei parente o sei compare e quindi l’accoglienza per “Il Forestiero e/ Figliol prodigoè sempre ottima.

Ottimi i manicaretti che hanno gustato: questo gruppo capitanato da Fausto (Faustino dal nome del nostro Patrono) dalla sua compagna Francesca, dal suo amico Nicola, uno Chef eccezionale che rivisita e arricchisce i piatti tradizionali, da Marco che ama tutte le terre circostanti, l’orto in particolare e che ogni mattina raccoglie ciò che deve essere impiegato in cucina. Qui siamo a Km sotto zero, si può sentire l’odore dei fiori, dei pomodori, delle zucchine e di altri prodotti dell’orto, che puoi toccare con mano prima di gustarli.

Sono stati benissimo, ovviamente, unanime la decisione di non sporcare nessuna delle due cucine degli appartamenti, ma usufruire dell’agriturismo, della Pizzeria da Mario, in piazza, del pub in piazzetta, e godersi al meglio la vacanza agreste.

In Piazza dall’imbrunire in poi si rilassano anche i cani comunali, gestiti dal comune e coccolati da tutti.

Ovviamente si sono divertiti a scattare le foto ad alcuni pietanze per un pò di sfottò, pazienza.

Hanno cominciato, ovviamente dalla carrellata di salumi di produzione espressamente casereccia (Sulla tradizione, di trattare il maiale, non si transige!)

Per poi passare alle verdure fritte in tempura, pastella, che ovviamente in città non possiamo avere, perché comunque trattate.

A uova lesse, ma in acqua aromatizzata e colorata da barbabietola, fiori di sambuco ed altro.

Una serie di altre cosette……

Poi il primo! Rigorosamente pasta di loro produzione: ravioli tradizionali con ripieno di ricotta ed erbette, ma con la sfoglia aromatizzata (e colorata) da barbabietola ed erbe spontanee.

Un altro primo fatto di strascinati lunghi conditi con Ragù bianco di cinghiale.

Secondi di arrosti vari di carni varie o involtini e/o fettine di carne d’asina al vapore che si scioglie in bocca.

Alcune sorprese della casa come i vari tipi di pane cotto in forno a legna da loro, panini alle spezie o pane alla farina di castagna servito con stracciatella e fette di pesche fresche.

Cosa altro dire, i dolci? Dolci della tradizione e crostate con marmellate varie aromatizzate da fiori.

Tempo di vendemmia tra mura medioevali

Bevande? Vino, Birra, Grappa e liquori amari o aromatici tutto di loro produzione.

E se poi volete portarvi un po’ di quei sapori a casa, avete solo la difficoltà della scelta.

Per le ricette? O provate la degustazione o aspettate un po’ per volta. Vi assicuro che di penserà nonna Camilla! La mia è stata un’intrusione una tantum.

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