Liliana Segre sceglie Chiara Ferragni per parlare ai giovani della Shoah

“Mi preme che siano loro a far vivere la memoria”

La redazione

Liliana Segre parla a La Repubblica del suo rapporto com Chiara Ferragni: “Sapevo che la signora Ferragni fa un lavoro molto importante, legato alla moda, ma so che tiene anche all’impegno sociale, assieme a suo marito Fedez. Sono contenta che abbia risposto al mio appello e che mi sia venuta a trovare a casa. Presto andremo assieme al Memoriale”.
E prosegue “C’eravamo sentite al telefono. Visto il clamore suscitato dalla mia proposta abbiamo preferito tenere riservato l’appuntamento che avevamo preso, non l’ho detto nemmeno ai miei figli. Chiara è arrivata alle 9.30, ci siamo messe in salotto a chiacchierare. Io avevo un’oretta, perché poi dovevo andare al convegno sull’odio con la ministra Lamorgese. Ho tenuto il riserbo fino a quando lei ha pubblicato la foto sui suoi canali social”.

Le ho raccontato che cos’è il Memoriale della Shoah e per quale motivo io ho voluto che fosse scritta la parola “indifferenza” all’ingresso. Le ho anche detto la mia preoccupazione che quel luogo non sia abbastanza conosciuto. La Memoria va tramandata, penso soprattutto a quando non ci saranno più testimoni. Molti ci hanno lasciati, io ormai sono arrivata quasi ai 92 anni. Sono ancora vittima dell’odio, specie in rete, una donna come Chiara Ferragni può aiutare ad affrontare questi temi anche con i giovani che la seguono sui social”.
E conclude: “A me preme che siano i giovani a far vivere la memoria di quello che è stato, la condanna per milioni di persone che avevano la sola colpa di essere nati. E Chiara parla con i giovani”.

Liliana Segre, presto novantaduenne, ma con la lucidità ed il coraggio rivoluzionario di una ventiduenne.

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