Francia: risultati definitivi
.Macron perde la maggioranza assoluta del Parlamento. Il suo partito resta il primo degli eletti.
Gianvito Pugliese
Aver compagno al duo non scema affatto la pena. In Francia, così come nel nostro Paese, il partito di maggioranza assoluto, quello che rastrella maggiori consensi, è quello del “non voto” che ha segnato il 53,77% in questa tornata di ballottaggio per eleggere il Parlamento francese.
Ovviamente, così come in Italia nessuno se ne preoccupa se non a parole e quando finirà la frenesia elettorale, ora sono tutti impegnati a gioire per i risultati conseguiti o a leccarsi le ferite per la delusione per come è ripartito quel 46,23% di cittadini che hanno votato. Ed è pur vero che se nel 2012 votò il 55,4%, nel 2017 al voto partecipò solo il 42,64% degli aventi diritto al voto e che quel +3,59% di votanti rispetto all’ultima consultazione analoga segna un qualche miglioramento, pur insufficiente.
Il Ministero dell’interno ha già provveduto a registrare il conteggio dei voti ed ha proclamare i dati dei seggi assegnati.
Il grande sconfitto, nonostante sia il più suffragato, è Macron il cui partito, Ensemble!, avrà 245 deputati nell’Assemblea nazionale, contro i 289 necessari per avere la maggioranza di quel consesso.
Seguono Nupes, il partito di sinistra di Jean-Luc Mélenchon che ottiene 131 seggi, Rassemblement Narional di Marie Le Pen con 89 deputati, da 8 che ne aveva, ed i Repubblicani con 61 presenze in Parlamento.
Ed ancora le formazioni minori: 22 vari deputati a sinistra, 10 ai regionalisti, 10 anche ai vari deputati a destra, 4 al centro, 3 seggi all’UDI, un sovranista di destra, mentre non è stato eletto nessun deputato di Reconquête!, la formazione di estrema destra.
Non esistono soluzioni per governare prestabilite in Francia. Le opzioni che si prospettano dinanzi a Macron prevedono o una coalizione di governo maggioritaria da formare alleandosi, un governo di minoranza che deve negoziare con le oppositori ogni provvedimento da adottare.
Se non si riesce a trovare un accordo la seconda economia più grande della zona euro rischia di precipitare nella paralisi.
Le trattative dei prossimi giorni saranno determinanti per il futuro del governo e dell’economia francese.
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