L’Arte di un tempo di Francesco Porcelli
Francesco Porcelli un mago del ferro lavorato, un vero artista che crea capolavori nel suo laboratorio espositivo.
Maria Catalano Fiore.
Annamaria Campobasso e Alvaro Spagnesi, mi hanno presentato le notevoli capacità e le mille sfaccettature di un artista incredibile che sagoma il ferro come fosse un materiale duttile e. addirittura. misura le parti da lavorare o da assemblare con un centimetro da sarta: Francesco Porcelli.
Non si tratta di un semplice artigiano del ferro, o metallo in genere, ma di un vero artista. Senza nulla togliere all’artigiano, l’artigiano esegue stampi o copie di opere già definite, Francesco le crea rispettando volumi e scale metriche, ma crea delle situazioni di linee che sono una forma d’arte vera e propria.
Veri capolavori incredibili che sia Annamaria che Alvaro, supportati dal presidente dell’ EPASSS Enzo Purgatorio, dopo aver visitato la casa-laboratorio di Francesco Porcelli, hanno spinto a portare li e guidato i loro ragazzi e qualche socio dell’Associazione Nausicaa per conoscere ed ammirare questi lavori.
Francesco Porcelli nasce in una famiglia di artigiani del ferro, lavora con suo padre e con suo nonno prima di lui, di probabile origine albanesi, come si nota da una scritta, foto e la presenza dell’Aquila e dell’armatura di Giorgio Castriota Scanderberg,(1405-1468) condottiero, patriota e principe albanese. Considerato il più grande eroe nazionale, ha cercato di salvare la sua nazione dall’invasione ottomana e le popolazioni spingendole verso il Sud Italia, dove ancor oggi ci sono suoi discendenti diretti ed una minoranza linguistica di religione Cattolica-Ortodossa detta “Arbéreshè” in Calabria e Lucania e “Grecìa” nel Salento.
Considerato Santo, fu definito da Papa Callisto III “Atleta di Cristo” e “Difensore della Fede”.
Al di la di queste sue lontane origini, ad inizio degli anni ’80 Francesco Porcelli, riceve la commissione da una famiglia nobile e benestante del suo paese, per la quale stavano già lavorando ad inferiate ecc…di riprodurre il supporto baroccheggiante di un antico braciere in ottone. Francesco ci prova e si appassiona, tanto da realizzarne un modellino per se. in seguito prova a creare decorazioni ed altri oggetti, sino alla vera e propria progettazione in scala di monumenti particolari, anche molto complicati come la “Sagrada Famiglia” di Antoni Gaudì a Barcellona.
Riproduce Notre Dame di Parigi in maniera completamente autonoma non solo nella sua facciata gotica, ma ricrea anche il suo interno e come si può ben vedere in libera creazione e fantasia: un artista.
Maneggia soltanto una pinza e del filo di ferro di diversa calibratura, lo lavora tra le sue mani come fosse burro.
E tantissimi altri monumenti o vari oggetti, una vera miniera.
Dappertutto bandiere o colori Albanesi, persino nelle lucine al Led. Non poteva certo mancare il pugliese Castel del Monte.
E in evoluzione anche templi Greci, Romani ecc….
Tutto questo è mirabile, bellissimo, di proporzioni a volte considerevoli, ma è tutto ospitato a piano terra della sua abitazione.
Francesco ha una certa età, ci vorrebbe un posto espositivo per queste opere ed inoltre la creazione di un ambiente dove poterle ospitare e visionare, anche a scopo didattico un domani. Le amministrazioni comunali. quando vogliono. abitazioni o capannoni abbandonati e dismessi li trovano, si possono rimettere in sesto e creare un vero “Museo del ferro lavorato: non solo arte di un tempo, ma anche uno slancio per il futuro di chi ha manualità, perché no anche un laboratorio didattico per nuove leve nella lavorazione del ferro, per noi in Puglia, tanto importante.
Speriamo che l’EPASSS con il suo valido Presidente Enzo Purgatorio. assistenti, giovani volenterosi e associazioni culturali come Nausicaa ed il nostro piccolo appoggio visuale e promozionale, riescano a smuovere qualcosa per la creazione di qualcosa di Unico e molto singolare.
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