Ballottaggi: sette comuni al centrosinistra, quattro al centrodestra, due alle liste civiche

Centrosinistra vince, confermandosi a Parma e Cuneo, e strappando al centrodestra Verona, Monza, Catanzaro, Piacenza e Alessandria. Al centrodestra Lucca, Barletta, Frosinone e Gorizia. Lucca era governata dal centrosinistra

Gianvito Pugliese

È una affermazione che supera ogni più rosea previsione quella del centrosinistra nei capoluoghi di provincia andati al ballottaggio nelle elezioni amministrative.

Il “Campo largo”, propugnato da Enrico Letta, governava soltanto in due città, Parma e Cuneo, e le riconferma, mentre strappa al Centrodestra, che le governava, Verona, Monza, Catanzaro, Piacenza e Alessandria.

Al centrodestra Sono andate Barletta, Frosinone, Gorizia e Lucca, quest’ultima strappata al centrodestra, che la governava, dove Mario Pardini, il neo sindaco ha accettato l’appoggio, tra le polemiche, di Casapound e No vax.

Il centrodestra ha in qualche modo arginato gli avversari dove unito, ma è crollato dove vi è stata mancanza di compattezza come in alcuni centri, primo fra tutti Verona, dove il no del sindaco uscente, Federico Sboarina (Fdi), all’appoggio di Flavio Tosi (Forza Italia), terzo al primo turno, è stato devastante.

Più che buona l’affermazione generale per il centrosinistra, ma i successi sono arrivati indipendentemente dall’attuazione del cosiddetto campo largo, ovvero la coalizione allargata al M5s, andata a meraviglia a Catanzaro, ma non a Viterbo o Frosinone Enrico Letta, segretario del Pd, a caldo: “Oggi vinciamo bene e in modo convincente. Alla fine paga la serietà e la responsabilità. Il Pd vince i ballottaggi delle amministrative 2022 soprattutto per questo, perché la politica deve dare ai cittadini affidabilità e linearità. Grazie a tutti”.

Nel centrodestra bruciano particolarmente Verona, da sempre o quasi una roccaforte della destra, ma anche Monza, dove per il sindaco uscente, Dario Allevi, forzista Dario Allevi, si era speso personalmente Silvio Berlusconi.

Ma il vero vincitore è l’astensionismo. L’affluenza alle urne ai ballottaggi si è fermata al 41,6,% e i non votanti sono stati il 58,4% e stiamo parlando di amministrative, normalmente più accorsate in quanto relative al governo di prossimità, Salvo miracoli, non oso immaginare le percentuali delle politiche.

Sorpresa inaspettata a Como e Viterbo hanno vinto, candidati civici, un fenomeno “di ritorno”.

Riassumendo, dei 13 ballottaggi, 7 al centrosinistra, 4 al centrodestra, 2 alle liste civiche.

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