La Pizzardella
Questa più che una ricetta è un racconto, Parla di qualcosa di doloroso che nel sud, in Lucania soprattutto. si viveva e si vive ancora: l’emigrazione.
Nonna Camilla
Emigrazione, piaga delle genti del Sud….ancora oggi bisogna mandare via i nostri figli alla ricerca di un proprio …… “Posto al Sole”. Quanta sofferenza in queste parole.
Questa ricetta “da asporto” è narrata tra “I piatti di Fra’ Lauro”.
Ve la riporto pari pari, appena giunta da un amico lucano.
O Fra’….aveva un problema….restava solo un giorno per saziare il figlio che ripartiva per la Germania con i suoi due piatti preferiti da preparare….la pizza e le pappardelle ai porcini…..allora ha pensato…perché non sposarli? Nasce così pizzardella….disco di pizza con cornice di bufala e al centro Pappardelle ai porcini posate su quella focaccia che….una volta esaurita la pasta farà da posata per raccogliere il soffritto dei funghi….( il mio amico si è raccomandato di parlare di questa ricetta, ma non a Briatore, per carità!)
Procedete per tappe, le quantità sono in base ai commensali ed alla fame ed al “cannarutismo”.
Innanzi tutto impastate un po’ di farina con acqua e lievito, a seconda del numero dei commensali, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettetela a lievitare al caldo per almeno un’ora.
Nel frattempo pulite i funghi porcini dalla terra con un panno umido (non vanno messi in acqua) tagliateli a metà e trifolateli in padella con un filo d’olio d’oliva e un paio di spicchi d’aglio vestiti (da togliere).
Lessate le pappardelle e a metà cottura scolatele direttamente in padella per mantecarle meglio con i funghi.
Preparate la mozzarella di bufala, o altro genere, a pezzetti, sgocciolatela, poi stendete i vari dischi di pasta (uno per commensale) non troppo sottili e con un bel cordolo intorno. Infornateli per 10 minuti, a metà cottura tirateli fuori, cospargeteli di mozzarella di bufala e poi al centro posizionate le Pappardelle con i funghi, altri 10 minuti in forno e le pizzardelle saranno pronte.
Che squisitezza! e che aroma! Quelle pappardelle con funghi porcini trifolati che impregnano il sottostante disco di pasta lievitata e si fondono con la mozzarella di bufala.
Le pappardelle vanno gustate con la forchetta, ovviamente, ma poi….sul disco di pasta resta ancora della mozzarella e tutto l’olio e i funghi trifolati.
Adesso la goduria è doppia, con questa mozzarella filante e i funghi che profumano sempre più.
Cosa dirvi il figlio di Fra’ Lauro sarà andato via sazio, ma con il magone di non poter rigustare un piatto simile per un bel po’ di tempo e non solo… anche se la sua valigia non è più di cartone, sarà sempre piena di un po’ di salami e caciocavalli e peperoni cruschi e delizie lucane che lo terranno ancorato alla sua terra.
Parola di nonna Camilla, ho le lacrime agli occhi ripensando a tutti i lucani, calabresi, pugliesi, siciliani che per lavorare vivono in terre fredde ed inospitali, ma la “questione meridionale” sarà mai risolta? E’ anche vero che ormai ci sono anche i loro figli o nipoti nati e radicati li, ma la nostalgia è tanta…..
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