Mario Draghi: il leader più apprezzato
Conte sconfitto dall’attuale inquilino di Palazzo Chigi
Lidia Petrescu
Mario Draghi svetta nelle sfida e asfalta, come si usa dire oggi, Giuseppe Conte sui social network, secondo l’ultimo report realizzato da Spin Factor, analizzando i canali social dei principali leader italiani e monitorando i post e i commenti in lingua italiana pubblicati dal 30 giugno al 14 luglio 2022.
Con un sentiment positivo del 67,91%, in salita di oltre due punti negli ultimi quattordici giorni, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si conferma il leader politico più apprezzato dagli utenti della rete e stacca ulteriormente il suo predecessore, Giuseppe Conte, che si ferma al 56,65%, in calo di 4 punti. Distanza che diventa abissale se si tiene conto che Draghi è all’esatto opposto del populismo, che connota il leader pentastellato.
È quanto emerge dall’ultimo report realizzato da Spin Factor, società leader in Italia nella consulenza strategica politica e istituzionale, attraverso Human, la propria esclusiva piattaforma di web e social listening, interamente sviluppata con algoritmo italiano.
Il leader dei 5 Stelle è tallonato da Giorgia Meloni al 55,13% e da Carlo Calenda, 53,94. Sfonda, in proporzione, Luigi Di Maio, alla sua prima rilevazione da leader di Insieme per il Futuro, che si colloca al 46,39%. Chiude la classifica Matteo Salvini, con il 42,85%. Anche il sentiment del Governo resta saldamente positivo (60,82%), anche se con un trend in calo di 2,87 punti.
“Questi dati ci consegnano una certezza inequivocabile: tra guerra, risalita dei contagi da covid, aumento delle bollette, siccità e crisi dell’esecutivo, gli italiani continuano a guardare con fiducia ad una sola persona, Mario Draghi”.
Così, Tiberio Brunetti, fondatore di Spin Factor, commentando i dati. “Il Governo che pure conserva un indice di gradimento molto alto, risente delle rotture di queste ore, ma ciò non scalfisce il Premier, anzi il suo sentiment addirittura si rafforza consolidandone di fatto la leadership. È, invece, oggettivamente rischioso in termini di consenso il posizionamento politico di rottura abbracciato da Giuseppe Conte che, durante la prima ondata di pandemia, si era ritagliato uno spazio rassicurante su cui ha costruito intelligentemente una larga popolarità. In quel periodo Conte si è posto ed è apparso come una sorta di figura paterna di una comunità disorientata e impaurita, in preda a lockdown e restrizioni. Ora invece veste i panni del contestatore che meno gli si addicono. Risulta più credibile nella casella governista, occupata peraltro ora da Di Maio, che in quella antagonista alla Di Battista”.
“La verità, però è che gli elettori in questo momento hanno bisogno di fatti e non di polemiche, da cui Draghi si tiene sapientemente alla larga. A tal proposito è interessante notare, dall’analisi semantica effettuata in relazione alle conversazioni online sul Governo, come emergano richieste concrete, su tutte: decreto aiuti, salario minimo, reddito di cittadinanza. Si tratta di provvedimenti volti al sostegno economico di una popolazione che guarda con forte preoccupazione all’autunno.
Infatti –conclude Brunetti- solo lo 0,32% parla di elezioni anticipate e questo segna la distanza siderale tra la discussione intra palazzo e il Paese reale”.
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