Lui, Lei e … Milly
Milly omaggiata a teatro dal fantastico attore e cabarettista Gennaro Canavacciuolo, recentemente scomparso (1962-2022) Nello spettacolo “Il mio nome è Milly” in scena dal 2014 al 2018.
Maria Catalano Fiore
Se avete letto uno dei miei precedenti articoli, avrete capito che i personaggi in oggetto sono il Principe di Piemonte poi Re Umberto II, sua moglie la Principessa, poi Regina per poco, Maria José Sassonia-Coburgo del Belgio e la famosa soubrette/ cantante Milly.
La storia è un classico: lui, lei e l’altra, ma i personaggi sono notevoli e se questa storia continuava con un altro finale, cosa sarebbe mutato nella storia della nostra nazione? Io penso parecchio, anche se il dandy Principe Umberto, pur troppo rigido e militare nell’adempiere i suoi compiti, in definitiva, eseguiva gli ordini del padre Re Vittorio Emanuele III, e non aveva l’autonomia e volontà per cambiare ciò a cui era stato predestinato sin da piccolo: sposare una principessa importante, di solido casato e salute, per procreare un altro futuro erede maschio per la dinastia dei Savoia.
Ma chi era veramente Milly? Sicuramente una giovane donna che vive la sua favola, bruscamente interrotta da un Re prepotente, dall’intervento di Mussolini e dell’OVRA. Ma di tempra forte, capace di risollevarsi in America e di rientrare in Italia come una famosa cantante nel 1950, nessuno ormai ricorda l’episodio, e conclude brillantemente la sua carriera.
Milly, pseudonimo di Carolina Francesca Giuseppina, Carla Mignone cantante, soubrette e poi attrice, al Cinema nota come Milly Monti, mentre in America è conosciuta come Mili Monti.
Milly nasce ad Alessandria il 26 febbraio 1905, in una tipica casa di ringhiera, ha una infanzia difficile, sua madre Teresina Monti, detta Emilia, di famiglia umile, Arturo Mignone, suo padre è di livello sociale molto superiore. La sua famiglia osteggia la relazione e il matrimonio celebrato in fretta, solo perché Emilia è incinta di sette mesi. Mentre lei nasce Arturo è in un postribolo a divertirsi. Qualche tempo dopo nasce anche suo fratello Ottone detto Totò e Gaetana Cesira detta Mitì. Il padre abbandona definitivamente la famiglia nel 1910, lei cresce tra brefotrofi con una madre che tenta di sopravvivere e badando ai piccoli Totò e Mitì.
Sono anni tristi, riesce con grandi sforzi a frequentare la scuola, poi, da adolescente, comincia a lavorare prima come inserviente, poi cassiera, al Teatro Fiamma, della sua città. E’ attenta, impara le parti e i passi di danza sino a debuttare, a 19 anni, come cantante nel 1924. Il guadagno è misero però per vivere in tre.
L’anno successivo forma un trio con i fratelli con i quali gira i vari teatri di avanspettacolo. Non è una vita piacevole, sempre in giro, anche al Sud dove le ballerine vengono etichettate diversamente. Milly lavora, studia, viaggia, La gavetta termina trasferendosi a Torino con la scrittura per gli spettacoli di rivista. E’ la meno sconveniente rivista che porta alla ribalta le prime “Dive”: Isa Bluette ad esempio. il successo arriva al teatro “Trianon” prima e al “Carignano” , poi con la rivista “Minorenni a noi”
Una di quelle sere, a Torino conosce il Principe Umberto di Savoia, assiduo protagonista di eventi mondani, la stampa lo definisce il “Principe Charmant” per la sua eleganza. Umberto torna più volte a vedere lo spettacolo, poi manda nel camerino di Milly un fascio di rose rosse. Nei giorni successivi un impiegato di Casa Reale si reca spesso a casa della bella soubrette. Il Principe vuole una sua fotografia autografata.
In seguito la richiesta di un incontro. Umberto va a prendere Milly con la sua Isotta Fraschini nera con la raccomandazione di non dare troppo nell’occhio, da quel momento comincia la loro frequentazione e si comincia a sussurrare di un Affaire tra di loro. Certo, inizia un periodo di corse in macchina, di feste in abiti eleganti, di cene galanti e di balli. Milly è entrata veramente nel cuore di quel Principe così volubile.
Lei è bella, ma non appariscente come una “Diva”, magra e non molto alta stretta in abiti neri attillati, semplici o ricamati con paillettes, diventa una icona di grande charme senza tempo con le sue lunghe sciarpe di seta, seduce non mostrando, ma accattivando come la sua voce che man mano si scurisce, diventa quasi roca, ma prepotente. Sarà sempre questo il suo stile anche decenni dopo il Tv.
Milly entra nel cuore del Principe ed anche nella residenza estiva dei Savoia alle porte di Torino, ma tutto è ostacolato, poi dal matrimonio del bel Principe da intervento de Re e poi…..
Nel frattempo Milly lavora anche come solista/soubrette nelle compagnie di Isa Bluette, Odoardo Spataro, Umberto Melnati, Wanda Osiris e i Fratelli De Filippo. La sua è una voce calda, naturale. E una donna dotata di grande verve non si affida alla sua avvenenza fisica quanto al carattere ironico e intrigante nella vita e sulla scena. Questo suo fascino fa breccia in molti cuori maschili
E’ soprattutto una cantante nel 1929 incide i primi 78 giri. Ottiene un buon successo soprattutto con “Stramilano”. Frequenta oltre la nobiltà sabauda la Ricca borghesia, stringe amicizia con importanti intellettuali torinesi come Cesare Pavese, innamorato di lei, come è documentato da diverse lettere e poesie, ma lei ha occhi solo per il suo Principe. Umberto si sposa l’8 gennaio 1930, ma i due continuano a frequentarsi per diverso tempo dopo le nozze.
Milly diventa anche cantante di operetta, interpreta Otilia nella prima Italiana di “Al Cavallino Bianco” con il fratello Totò Mignone al “Teatro Lirico” di Milano nel 1931 e a Parma nel 1932.
Tra il 1931 e 32 debutta anche al cinema con “5 a 0” di Mario Bonnard (Roma 1889-1865) e sempre con lui “Tre uomini in frak” a fianco del trio Eduardo, Peppino De Filippo e Tito Schipa. Milly è una interprete spigliata e divertente che in epoca di “Telefoni Bianchi” apre un nuovo genere di “Film musicali italiani”
Nel 1934 il regista Mario Mattoli (1898-1980), suo cognato, in quanto sposa la sorella Mitì ponendo fine definitivamente al trio, la chiama per recitare in “Il Tempo Massimo” e ancora in “Amo te sola” protagonista a fianco di Vittorio De Sica nel 1935 e “Musica in Piazza” nel 1936.
Ma ormai Milly deve lasciare l’Italia, il Duce la fa pedinare, ha paura, lavora anche in Francia. Parte per l’America dove riceve delle proposte in pieno jet set, sempre affascinante, mai appariscente. Il suo nome diventa Mili Monti (dal cognome della madre) Quello realmente successo resterà sempre un mistero.
Dopo il periodo Americano rientra in Italia nel 1950. E’ subito sulle scene ne “L’Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, allestita dal Piccolo Teatro di Milano con la regia del giovane Giorgio Strehler, in cui si rivela una insuperata interprete drammatica nella parte di Jenny delle Spelonche, in coppia con Tino Carraro (nel ruolo di Mackie Messer). Ancora con Tino Carraro sarà protagonista in “La Ballata del Magnaccia”. Sono tutti spettacoli dalla trama basata sul riscatto sociale a lei ben congeniale.
Nel 1957 e 58 alla radio affianca Corrado nel programma “Il Caffè dei vecchi amici”. Al Cinema in “L’uomo di paglia” di Pietro Germi (1958), “Dolci inganni”, regia di Alberto Lattuada (1960)
Nel 1962 è protagonista , insieme a Enzo Jannacci, Tino Carraro, e Anna Nogara, dello spettacolo di poesia e musica milanese “Milanin Milanon “(in seguito inciso su disco) con accompagnamento musicale del maestro Roberto Negri.
Nel 1964 incide la canzone “Autunno a Milano” scritta da Piero Ciampi e si inserisce nelle interpretazioni di Jannacci, Fabrizio De Andrè, Nanni Svampa ecc….
Spesso ospite in televisione, chiamata ad interpretare canzoni degli anni venti, trenta e quaranta. Appare a fianco di Mina (che è anche la sua discografica alla PDU).
Di rilievo la sua partecipazione a “Studio Uno”, nell’edizione del 1965 diretta da Antonello Falqui, come ospite fissa con la rubrica di canzoni del suo repertorio tra le due guerre cantate in una magnifica ambientazione a tinta unita (fondale, vestiti e pianoforte) prima in nero, poi in bianco, talvolta in duetto con Lelio Luttazzi. La sua partecipazione era aperta da una sigla cantata e ballata, ogni volta diversa, ma chiusa sempre con la frase “come nei mille, mille, mille ritornelli di Milly”, gli stessi testi erano preceduti da una breve introduzione parlata molto ironica.
Continua ad esibirsi anche dal vivo in molti spettacoli, tra cui il recital “L’amore e la guerra”, con Achille Millo (Napoli 1922-Roma 2006) un bravissimo attore di vari generi che l’affianca benissimo. Un vero successo.
Torna sporadicamente anche al Cinema: “Metti una sera a cena” regia di Giuseppe Patroni Griffi nel 1969; “Il Conformista”, 1970, di Bernardo Bertolucci.
Tiene l’ultimo recital a Palermo il 3 Agosto 1980 poco prima della sua scomparsa a Roma il 25 settembre 1980.
Nel 1972 esce un suo Album “D’Amore e di Libertà” ristampato, successivamente nel 1997 con il titolo “La Leggenda di Milly”
Nel 1996 la cantante Raffaella De Vita le ha reso omaggio con l’Album “Milly voce notturna”.
Tra il 2014 ed il 2018 il cantante, attore e cabarettista Gennaro Canavacciuolo porta in tourné l’applaudito spettacolo “Il mio nome è Milly”.
Qualche anno fa, abbattendo il muro di una sua casa, ora residenza di una nipote della sorella Mitì, sono stati ritrovati dei faldoni di documenti, lettere, ritagli di giornale , foto che la ritraggono con personaggi come i De Filippo, Vittorio De Sica, Giorgio Streller e tanti altri. Tra i tanti documenti, non ancora resi pubblici, senza dubbio, come testimonia la nipote, la foto che le fu donata da Umberto di Savoia nel 1927 con la dedica di proprio pugno “A Milly, Umberto, Torino 1927”. Chissà se sarà mai pubblicata tutta la sua biografia documentata. Lasciamo sopita questa bella favola dal finale però prevedibile.
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