Donald Trump sospettato di spionaggio
Avrebbe rimosso documenti riservati dalla sua tenuta in Florida
Gianvito Pugliese
I rapporti tra Donald Trump e Vladimir Putin non sono mai stati cristallini. Decisamente opachi, per chi conosce la storia narrata dalla ex spia Kgb Yuri Shvets, che -come osservammo- ha ricevuto un implicito imprimatur, dal rumoroso silenzio con cui Trump ha accolto la dichiarazione. Niente querele, niente dichiarazioni roboanti, nemmeno la più timida smentita. Yuri Shevts affermava che Donald Trump era stato da almeno quarant’anni un “asset” (ndr. una risorsa) dell’intelligence russa, dalla quale era stato reclutato da giovane. Cita circostanze note a supporto e dichiara di averne le prove. Trump, che non si tiene una mosca, ha cercato col silenzio di far cadere la rivelazione nel dimenticatoio. Peraltro, durante la sua presidenza, affermò di condividere con Putin la battaglia per impedire all’Europa di divenire una Unione o una Federazione. Stranissime alleanze. utili solo a chi ha in mente il disegno di fagocitarsi i Paesi europei uno alla volta.
Tutto sembrava sepolto sotto un pesante tappeto di potere. Ma non è andata così e, mentre una commissione d’inchiesta parlamentare indaga e sta mostrando pubblicamente a tutti gli americani le prove del coinvolgimento dell’ex presidente Usa nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, accusandolo di istigazione per i crimini commessi, Donald Trump, si ritrova indagato dall’Fbi.
L’ex presidente americano è indagato per spionaggio da parte dell’Fbi. Nel mandato per la perquisizione a Mar-a-Lago, residenza privata in Florida del tycoon, costui è accusato di aver rimosso documenti riservati dalla Casa Bianca per nasconderli nella sua tenuta in Florida.
Il mandato all’Fbi è stato desecretato dopo che gli avvocati di Donald Trump hanno deciso di non opporsi e la giustizia Usa lo ha fatto per rispondere alle accuse di Trump di “giustizia ai fini politico-elettorali”.
Sono stati sequestrati dall’Fbi, in quanto ritenuti rilevanti ai fini dell’indagine per spionaggio, oltre cinquanta oggetti, tra cui venti scatoloni di documenti riservati e secretati, alcuni dei quali riguardanti il premier francese Emanuel Macron.
Tutti i documenti sequestrati sono, secondo l’Fbi, rilevanti per la sicurezza nazionale Usa. Inutile precisare che documenti di tal genere non possono essere sottratti al controllo di sicurezza pubblico e portati altrove.
Attorno a Trump che grida alla “Persecuzione politica” si stringono i Repubblicani, molti dei quali (si dice la maggioranza) non vedono però l’ora di liberarsi di un politico, ormai, estremamente scomodo ed imbarazzante.
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