Covid-19: caos tra esperti
Il sistema mediatico sta creando un incredibile stritolamento di esperti. Per uscire in evidenza sia giornalisti, che scienziati si contrastano non facendo altro che creare confusione.
Lidia Petrescu
Telegiornali, trasmissioni, giornali, blog e social abbondano, in questi ultimi tempi, di notizie di prima mano con interviste o interventi di vari virologi, infettivologi, immunologi, pneumologi, rianimatori che sgomitano per dire la loro sulla diffusione del coronavirus.
Certo, tutti vogliono, chi più chi meno, essere la voce più credibile. Ritornando indietro nel tempo, c’è da ricordare che su un virus, totalmente sconosciuto tre mesi or sono, gli stessi esperti erano in maggioranza molto cauti, oggi qualcuno vuol fare la differenza e spera di colpire l’immaginario collettivo ed uscire in evidenza con delle dichiarazioni diverse da quelle ufficialmente riconosciute. Che cosa è cambiato in tre mesi? Molto, anzi moltissimo, se tre mesi fa gli esperti italiani dicevano, in sintonia con l’Oms -Organizzazione mondiale della sanità- “non è che una banale influenza”, perciò basta stare lontani e lavarsi le mani.
A chi credere oggi? Difficile dirlo con certezza, per un semplice motivo, nessun essere umano è detentore della verità. Io sono nata e cresciuta nel dubbio. E vedendo i ragazzi, nel giardino pubblico vicino casa, che stanno giocando o semplicemente chiacchierando (spesso gridando), uno appiccicato all’altro senza mascherine sul viso… -qualcuno la tiene sul mento oppure sul braccio- resto basita: a dispetto di un’istruzione e di una informazione diffusa, sembrano venire da un’altro pianeta. Non serve a nulla, secondo studiosi, la mascherina, se entra in contato con altre parte del corpo, oltre il viso, o meglio bocca e naso. Non ci serve? Meglio tenere una bustina, nella quale conservarla piegata sul lato lungo, facendo molta attenzione che non entri in contato la parte interna con le mani o l’aria stessa. Se toccate la parte interna della mascherina è come sfregarsi il naso o le labbra con le mani sporche, cioè cercare il contagio.
Continuiamo ad essere utili alla collettività, rispettando regole d’igiene personale, lavandosi le mani col sapone, molto più spesso, sotto l’acqua corrente senza toccare faccia (inclusa la mascherina), usando sempre la mascherina negli spazi chiusi, dove la carica virale e sempre più alta, ed all’aperto, con o senza mascherina, state comunque distanti gli uni dagli altri, anche per essere di buon esempio a tutti.
Dobbiamo scaricare l’app immuni. Qualcuno dice che non è sicura. Certo fa ridere sentir dire che non è sicura una cosa controllata e garantita dallo Stato. Mi domando? Sono sicure le applicazioni che sono scaricate quotidianamente sui nostri telefonini per giochini, musica, transazioni finanziarie, per ordinare cibo, bevande od altri oggetti? Chi le garantisce? Le ditte che guadagnano milioni di euro tramite la diffusione delle stesse app? Non mi pare.
Concludendo, sarei propensa a mettere in atto tutto ciò che sta nel mio potere per aiutare e, soprattutto, non danneggiare il prossimo. L’indifferenza e l’ingratitudine non portano a nulla di buono, anzi spacca ulteriormente una società già martoriata dal virus covid-19, dall’impatto economico negativo e da una classe politica che anzichè stringersi a difesa dei cittadini, pensa solo ad elemosinare qualche decimale di conesnso.
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