Le invenzioni di Salvini
Contraddizioni vistose e cambi improvvisi di rotta nella campagna elettorale del “capitano”.
Gianvito Pugliese
Il leader della Lega, Matteo Salvini, non riesce proprio a rassegnarsi a non essere più, dopo il 25 settembre, il primo partito del Paese, com’è ora la sua Lega in parlamento, dopo le varie diaspore subite dai pentastellati. I numeri dei sondaggi sono impietosi: la Lega è si al terzo posto col 13,2%, ma subisce un distacco da Fratelli d’Italia di 10,9 punti e di 9,1 dal Pd, entrambi irraggiungibili. Per non dire che il M5S, nonostante le note difficoltà, è ad 1,4 punti dalla sua Lega, contro i 2,5 punti della settimana precedente. Se mantenesse il passo attuale, la prossima settimana strapperebbe alla Lega il terzo posto.
Salvini da tempo ha basato la sua campagna elettorale sul rapporto privilegiato tra Lega e Russia Unita, il partito di Putin. Tra i due partiti c’è, infatti, un accordo di cooperazione, siglato nel 2017 e tacitamente rinnovato lo scorso marzo. Si deve essere fatto male i conti Salvini, sperando di acquisire consenso dai molti filo-russi sui social di casa nostra, senza tener conto che oltre il 90% di costoro, semplicemente non esiste e sono bot, ovvero robot informatici, utili solo a diffondere la propaganda del Cremlino. Quanto ai pochi vivi e vegeti, sono attivi sui social, evidentemente dietro compensi di varia natura, ma non è detto che votino e tanto meno un partito o un leader, solo perché vicino a Putin.
Sta di fatto che oggi Salvini ha virato di almeno 350 gradi e dopo aver proposto, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, l’istituzione di un ministero con sede a Milano, quello dell’AI – ministero per l’intelligenza artificiale, l’innovazione e la digitalizzazione -, dimenticando che oggi la Lega ha cancellato l’aggettivo nord dal proprio nome e prova ad accreditarsi come un partito nazionale, e dimenticando, altresì, che questi sono tempi di perequazione territoriale e non di aumento del divario nord-sud, ha provato goffamente a prendere le distanze dal suo amico Putin. Improvvisamente, non è più contrario alle sanzioni alla Russia, ed ha affermato: “Andiamo avanti con la via della punizione nei confronti del regime che ha aggredito, sì ma proteggendo imprenditori e lavoratori. Vincere le elezioni con un Paese in ginocchio non è una soddisfazione. Io credo nell’Europa e l’Europa deve credere nell’Italia e quindi mi aspetto protezione immediata perché io rappresento il popolo italiano, non interessi stranieri”.
Caro Salvini, lei certamente non lo sa, che in diritto è cogente la massima: ” “Excusatio non petita, accusatio manifesta“, cioè quando ci si scusa senza richiesta, praticamente ci si autoaccusa. Sarà, ma i sondaggi ci dicono che più lei cerca di porre rimedio con giravolte, più cala il consenso per la sua Lega. Contento lei …
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.