Il Papa: “La fornitura di armi all’Ucraina è moralmente accettabile, per l’autodifesa”
Il Paese aggredito ha il diritto-dovere di difendersi dall’aggressore. Un’immagine della conferenza del Papa
Gianvito Pugliese
Papa Francesco oggi ha affermato “che è moralmente legittimo che le nazioni forniscano armi all’Ucraina per aiutare il Paese a difendersi dall’aggressione russa“.
Una dichiarazione -riportata da Reuters- rilasciata chiacchierando con i giornalisti al seguito, a bordo dell’aereo che lo riportava a Roma dopo un viaggio di tre giorni in Kazakistan. Papa Bergoglio ha rivolto a Kiev la preghiera di essere aperta a un dialogo di pace. Il Papa ammette che le proposte potrebbero “puzzare” e che sarebbe difficile fidarsi da parte ucraina dopo le mille menzogne di Putin.
L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio, è stato il live motive della visita del papa in Kazakistan, dove erano riuniti i leader religiosi di tutto il mondo.
Un Collega ha chiesto a Bergoglio se fosse moralmente giusto per i Paesi inviare armi in Ucraina.
Betta e decisa la risposta di Papa Francesco: “Questa è una decisione politica che può essere morale, moralmente accettabile, se presa in condizioni di moralità”.
Ha poi spiegato i principi della “guerra giusta” secondo la Chiesa cattolica romana, che prevede “l’uso proporzionale di armi mortali per l’autodifesa contro una nazione aggressore”.
Ed ha proseguito: “L’autodifesa non è solo lecita, ma anche espressione di amore per la patria. Chi non si difende, chi non difende qualcosa, non lo ama. Chi difende (qualcosa) lo ama”.
Quanto alla differenza tra morale o immorale fornire nel fornire armi a un altro Paese: “Può essere immorale se l’intenzione è provocare più guerre, o vendere armi o scaricare armi di cui (un Paese) non ha più bisogno. La motivazione è ciò che in gran parte qualifica la moralità di questa azione”.
Quanto a negoziati di pace: “È sempre difficile capire il dialogo con i paesi che hanno iniziato una guerra… è difficile ma non va scartato. Non escluderei il dialogo con nessun potere che è in guerra, anche se è con l’aggressore. … A volte devi portare avanti un dialogo così. Puzza ma deve essere fatto”,
Con “puzza” (odore o puzza), il Papa ha inteso sintetizzare il fare qualcosa che si preferirebbe non fare: trattare “è sempre un passo avanti, con la mano tesa, sempre. Perché altrimenti chiudiamo l’unica porta ragionevole della pace. A volte (l’aggressore) non accetta il dialogo. Che peccato. Ma il dialogo va sempre svolto, o almeno offerto. E questo fa bene a chi lo offre”, ha concluso.
Permettetemi di concludere che oggi. finalmente. non ci sono più alibi farlocchi per chi nascondeva il suo filoputinismo, con pacifismo dozzinale, usando spesso e volentieri la frase: “Lo dice il Papa”.
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