Capita
Una riflessione sulla vita e sull’evoluzione che questo concetto subisce attraverso la gioventù attuale…
Maria Catalano Fiore
Testo di Bruno Aurisicchio
Bruno Aurisicchio ci invia un suo scritto, estremamente profondo. Una profonda riflessione da uomo, docente di filosofia, scrittore, poeta, ma soprattutto un uomo di una certa età ed esperienza.
Una riflessione matura su una società e costumi in profonda e continua evoluzione.
Sulla vita, da vivere e non sprecare.
CAPITA
Qualche giorno fa, seduto ad un tavolino di un bar sul lungomare, assaporavo un gelato per cercare temporaneo refrigerio al gran caldo di questa ultima estate.
Accanto un gruppo di giovani conversavano tra loro di chissà che.
Non avevo fatto caso alle loro conversazioni assorto, come al solito, nei miei pensieri.
Ad un tratto, la voce di una giovinetta, con tono piuttosto alto e voce squillante, mi raggiunse: “è la vita”.
Non nascondo la mia sorpresa, un tempo questa frase veniva pronunciata dagli anziani o persone di molta e provata esperienza.
Mi sono scosso dai miei pensieri e mi sono chiesto, in effetti, che cosa è la vita.
E’ forse, la vita, un succedersi di rinascite, un sostare sul ciglio delle ore?
Eppure la vita nasce, quasi sempre da un atto d’amore.
Viene donata e noi spesso l’avvolgiamo in piccole bende e la poniamo nel sepolcro del silenzio, dell’indifferenza.
Un giorno saremo “vecchi”, senza aver vissuto veramente, forse soltanto nell’attesa.
Diventa allora un chiedersi, sospeso nel tempo, un segnare punti interrogativi ad ogni risposta.
A volte, comunque, diventa un lento assaporare frutti acerbi che potrebbero maturare, un treno che fra la spola fra l’essere e il non esserci.
In questi momenti si cerca di conversare con le stelle, confessare alla luna il bisogno di sognare, il desiderio di poter rimanere sempre bambini.
Poter anche, vagabondare nell’infinito e seguire sempre la Luce che indica la strada dell’amore.
Bruno Aurisicchio 2022 dir. ris.
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