Le Fendi
E’ mancata Franca Fendi la terza delle cinque sorelle. Cinque donne che hanno dato lustro all’imprenditorialità femminile, anche oltre i confini nazionali.
Maria Catalano Fiore
La notizia della morte di Franca Fendi (1935-2022), ci rammarica, come la precedente perdita dell’altra sorella, Carla. Cinque sorelle, affiatate nella vita e nel lavoro che hanno mandato avanti una sartoria, pellicceria e fabbrica di borse, creando un marchio, noto in tutto il mondo, lavorando davvero sodo e avvalendosi anche di stilisti importanti come Karl Lagerfield (stilista e fotografo tedesco 1933-2019).
Franca Formilli Fendi, forse la più dolce e romantica delle sorelle, forse per il legame profondo con suo marito Luigi Formilli, conosciuto a soli 15 anni, sposato a 19, e talmente adorato che nel 1995 gli dona un rene nel disperato tentativo di salvargli la vita. Riesce comunque a prolungargliela di sei anni. Pochi per un legame così profondo: “E’ stato l’amore della mia vita” dichiara nel 2018 presentando la sua autobiografia “Sei con me. La nostra grande, unica storia d’amore” edita da Rizzoli.
In questa autobiografia si leggono anche tanti curiosi aneddoti sulle loro vite e di come è nata la bottega prima, il marchio Fendi, dopo.
La loro storia prende avvio a Roma con i loro genitori Adele Casagrande ed Edoardo Fendi, giovani sposi con voglia di lavorare, che investono i loro risparmi per aprire, nel 1925, un loro negozio di borse e pellicceria con annesso laboratorio. Quello che diventa, con il tempo ed il lavoro, la storica maison romana Fendi.
Una bottega artigianale, in via del Plebiscito, in cui le cinque bimbe crescono, sin da neonate, alloggiate in un cassetto della scrivania della mamma, foderato di pelliccia, per far da culla alla neonata di turno, mentre la mamma serve le clienti. Le sorelle sono cinque: Carla, Alda, Franca, Anna e Paola
I loro genitori le fanno giurare di restare in azienda sino ai 60 anni: “Dovete restare insieme, siete come le dita di una mano” era il mantra di famiglia.
Nel 1946, dopo il secondo conflitto mondiale e le tante vicissitudini come l’ictus del padre, è già tempo per le cinque di subentrare nell’attività. La madre è una donna affettuosa, ma decisa, la prima ad entrare “nel mestiere” è Paola. Paola già appassionata al lavoro di mamma e papà, a 16 anni è attiva in negozio. La seguono a ruota le altre quattro.
Nel 1964, sotto questa nuova spinta generazionale e di boom economico, le Fendi si trasferiscono in via Borgognona. Negli anni 60 via Borgognona, anche se nel centro di Roma, è ancora una piccola strada di botteghe artigianali. Una strada che diventa, nel giro di qualche anno, il cuore dell’Alta Moda romana.
Un salto di qualità che avviene proprio grazie all’abilità degli artigiani della zona, ma soprattutto grazie alle sorelle Fendi, anima dell’associazione commercianti di quella via, e sempre pronte ad animarla con eventi ed iniziative varie.
Le Fendi rivoluzionano il mondo della pelliccia, la reinventano. La pelliccia non è più un pesante capo borghese, esibizione di uno status-simbol, è un oggetto del desiderio colorato e anticonformista.
Fendi è un’azienda guidata da donne che va incontro in modo quasi naturale ai gusti ed alle necessità delle donne, assecondandoli o meno, anticipandoli, nell’arco di ormai lunga storia aziendale. Ognuna di loro assolve i compiti per cui è più portata, e per i quali, riesce ad esprimere la sua creatività: Franca dirige i punti vendita, Paola ricerca i materiali, Anna si occupa dello stile, Carla delle pubbliche relazioni, Alda, la più giovane, della pellicceria.
Notevole la collaborazione ed apertura verso altri stilisti. Fondamentale all’apporto di Karl Lagerfield, conosciuto nel 1965, giovane designer che crea il logo della doppia F. Kaiser Karl, come veniva chiamato, che ha legato indissolubilmente il suo nome a quello della maison romana. Lo ha fatto rivoluzionando quello che era fino ad allora il concetto di pelliccia e pelletteria, aprendo a nuovi stimoli e alle nuove esigenze del mercato.
Sperimentando incessantemente nuove tecniche, nuove conce, nuove tinte, nuovi assortimenti e nuovi intarsi. E così attraverso una continua ricerca, che arriva la consacrazione internazionale ed vero successo per il marchio Fendi.
Un impegno, una passione, un istinto che si passa il testimone di generazione in generazione. Come avviene negli anni ’80, del secolo scorso, quando, ad affiancare le cinque sorelle, arriva anche la terza generazione (al femminile) a portare nuove idee, e a dare nuova forma alle istanze delle nuove generazioni, attraverso il marchio Fendissime.
Senza dubbio uno dei marchi “Alfieri del Made in Italy” nel settore del lusso. Un marchio che si dedica alla bellezza in tutte le sue forme.
Indubbio il sostegno delle sorelle Fendi alla cultura, all’arte, alla musica. Si pensi, solo per fare un esempio, al sostegno di Carla Fendi all’Accademia di Santa Cecilia o alla partecipazione, della Fondazione Fendi, ad importanti opere di restauro, come quella impegnativa, e preziosa, di pulitura, che ha ripristinato il primitivo candore ai marmi della Fontana di Trevi, del Fontanone e di altre meravigliose fontane monumentali romane.
E su questi monumenti che si aprono anche delle loro bellissime sfilate di alta moda, iniziative trasmesse anche in prima serata televisiva.
Coniugare moda ed arte non è difficile. La moda è arte. La moda è una manifestazione della bravura sartoriale di ottimi stilisti, sarti, rivenditori, produttori di tessuti, filatori, ecc… una filiera enorme di gente che ruota nel settore chiamato Moda e che vive di questo lavoro.
La moda con le sorelle Fendi non è più finalizzata e nelle possibilità di poche donne, la moda è costruita per le donne. Ognuna di noi donne ha una o più borse, un capo, una maglietta, una gonna, con il logo Fendi. non è il francese pret a porter (l’abito confezionato in serie), è la moda che esce dagli atelier per avvicinarsi alle donne per renderle più sicure di se stesse e del proprio ruolo nella società.
Anche se, per ragioni di marketig, agli albori del 2000, le sorelle decidono di vendere il 51% delle azioni della società, la maison Fendi non subisce mutamenti.
Oggi, a portare avanti il senso della moda c’è una delle nipoti di Franca (4 figli e 9 nipoti) Silvia Venturini Fendi, figlia di Anna Formilli Fendi, e sua figlia Delfina Delettrez che cura i gioielli, insieme al design Kim Jones, lo stilista inglese, già nella Louis Vuitton, subentrato a Karl Lagerfeld.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.