A mio nonno

I nonni dovrebbero essere eterni, ma… In copertina i miei nonni: Camilla ed Antonio nel giorno del mio matrimonio.

Maria Catalano Fiore

Un nonno non si perde mai. Un nonno ti cresce, ti guida nella vita…e poi un giorno, quasi all’improvviso, va via… ti lascia basita. Ma ogni giorno ricordi i suoi gesti le sue parole, la sua pazienza quando sillabavi qualcosa o quando salivi sulle sue lunghe gambe, accavallate, per fare “trip-trip”, come su un cavalluccio a dondolo.

Una foto di famiglia-1950 da sx. circa-zia Melina, nonno Antonio, zio Emilio, nonna Camilla e la cugina Giuseppina, un giorno nella loro masseria di Pazzano.

A MIO NONNO

Antonio Musacchio 1902-1982

Quarant’anni di assenza…forse.

In questi giorni, quarant’anni fa, andavi via, ma

sei sempre presente nelle vite di tutti noi.

Eri troppo severo, con te stesso,

e anche con gli altri, ma avevi

un cuore d’oro come pochi.

La vita non ti aveva mai fatto sconti.

Perciò cercavi di comprendere tutti, eri

il saggio a cui chiedere aiuti e consigli.

Però, a volte, troppo duro nei giudizi.

La vita ti aveva, anche, privato a bruciapelo

di quel figlio maschio, tanto amato,

volato via dal nido e poi…

dalla sua vita stessa. Un incidente…

Non era giusto, non lo accettavi,

ma chi, caro nonno, ha mai potuto decidere,

anche a posteriori, cosa è giusto o sbagliato?

Con tutto l’amore Maria dir.ris.

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