Aggiornamento Coronavirus del 4/3/2020
Da domani, ma non è ancora certo potrebbero essere chiuse le scuole di ogni ordine e grado e le Università. Sicuro il potenziamento dei raparti di terapia intensiva, che non significa solo più posti, ma anche più medici e personale ausiliario.
Aumentano infetti e decessi, ma in proporzione, fortunatamente, crescono assai di più le guarigioni. Ma non si può abbassare la guardia.
La Redazione
Ore 17,00: nonostante il primo aggiornamento di oggi non sia in mattinata (come di consueto), ma ne pomeriggio inoltrato ancora non si hanno i nuovi dati ufficiali.
Dalle 14,00 circa si era diffusa “la notizia” della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università da domani al 15 marzo prossimo. Poi si è parlato di una fake news, ma dopo che il Ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, ha dichiarato chiaramente di che è avere chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico la notizia è apparsa confermata e tutte le più autorevoli agenzie di stampa la danno per certa, limitandosi a esprimere dubbi sul momento dell’avvio del provvedimento. Entro il tardo pomeriggio dovremmo poter confermare (più probabile) o smentire.
Di ulteriori provvedimenti economici a sostegno del Paese ed in particolare delle zone maggiormente colpite non si è parlato e tanto ha suscitato rimostranze dei capogruppo di Lega e Forza Italia, Roberto Molinari e Anna Maria Bernini, che avrebbero voluto discutere delle iniziative economiche e non di quelle sul contenimento della diffusione del virus.
Intanto nel futuro immediato sconsigliate strette di mano, e abbracci, alt a meeting e congressi e stop alle manifestazioni, anche sportive. Le partite di calcio potranno essere tenute solo a porte chiude. Il governo, in primis il premier Giuseppe Conte ed il Ministro della Salute, Roberto Speranza, si sta concentrando al momento sul potenziamento del sistema sanitario, aumentando del 50% i posti in terapia intensiva.
Ore 20,30 La prima notizia è la conferma ufficiale della chiusura delle scuole da domani al 15 marzo. Andiamo ai dati ufficiali sull’infezione. Sono 2.706 gli infetti, 276 i guariti, 107 le vittime. Ieri erano i positivi 2263, i guariti 160, i decessi 79. Dunque, 443 positivi e 38 morti in più. ma anche di 116 crescono i guariti, in percentuale è il dato migliore, ma non credo per questo si debba abbassare la guardia. Ed andiamo ai dati regionali che ogni giorno abbiamo offerto ai nostri lettori: i positivi sono in Lombardia 1.497, 516 in Emilia-Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 21 in Liguria, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 9 in Umbria, 7 in Puglia e in Abruzzo, 5 nella Provincia autonoma di Trento, 3 in Molise, 2 in Sardegna, 1 nella Provincia autonoma di Bolzano, in Calabria ed in Basilicata.
Ed ora qualche considerazione credo sia d’obbligo. I provvedimenti del governo mi sembrano di buon senso e sul fatto che la salute dei cittadini sia prioritaria, non ci piove. Un tempo i vecchi nostri saggi dicevano “solo alla morte non c’è rimedio”. Credo avessero ragione: per i provvedimenti per l’economia ci sarà tempo, ora la priorità è aumentare esponenzialmente i posti in rianimazione e terapia intensiva, il che non significa solo aumentare spazi e posti letto, ma assicurare ai malati adeguata assistenza medica ed infermieristica. In poche parole adeguare gli organici all’emergenza, magari con assunzioni straordinarie ad horas. Bisogna anche fare in modo che i medici e gli ausiliari impegnati fin dall’inizio di questa tempesta ed a oggi abbastanza stremati, possano avere turni adeguati di riposo Ne va della loro efficienza e del benessere dei malati.