Salvini analizza Oreo
Ennesima pesante gaffe del segretario leghista, per la quale -come consuetudine- non risulta si sia scusato.
#Daisocial
Il cybernauta Alessandro Fabbri, che ringraziamo del contributo, se ben ricordiamo, al debutto su questa rubrica, ma alcune volte presente sul gruppo del quotidiano lavocenews.it, evidenzia uno dei tanti falsi allarmi di Matteo Salvini, vice Presidente del Consiglio sia nel Conte I che nell’attuale governo Meloni, ovviamente, come da copione mai smentiti: non si usa da quelle parti.
Aldilà dei giudizi tranchant del Fabbri, che ci vedono distanti, resta il fatto che l’allarme di Matteo Salvini sulla “Ammoniaca nei biscotti Oreo”… “per renderli neri” fa credere, ad oltre 4.000 utenti Facebook (vedi controllo fake), che nei biscotti Oreo ci sia chissà quale schifezza, danneggiando così, ingiustamente, l’immagine di una grande e qualificata azienda che opera a livello globale. Inutile precisare: uno che l’ammoniaca è usata in quasi tutte le produzioni di biscotti come agente lievitante e che con la cottura si volatilizza e, quindi, non è presente nel prodotto confezionato; due che il “nero“, colore che da molta noia al ministro leghista, soprattutto come colore della pelle, molto meno delle camicie, è il risultato in quei biscotti dell’uso del cacao e che l’ammoniaca è del tutto estranea. Certo, è meno grave che proporre, dagli scanni della maggioranza, l’adozione del nucleare “sicuro di quinta generazione“, che in realtà è estremamente sicuro, ma solo perché non esiste, ma un minimo di prudenza e precauzione non sono difetti, ma pregi, il coraggio non è incoscienza e spregiudicatezza, ma l’esatto contrario. Con questi comportamenti il Salvini legittima, in qualche misura, la definizione di “Capitan Schettino”, che gli hanno recentemente attribuito i leghisti facenti capo al Senatur, Umberto Bossi, che annovera, tra i suoi fedelissimi, i governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga; e fino a pochi giorni or sono, il mai troppo compianto Roberto Maroni.
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Il controllo fake news ha confermato l’autenticità del post.